As mile e uma noites: O inquieto – Miguel Gomes (analisi)

ANALISI MIGUEL GOMES AS MIL E UMA NOITES O Inquieto (Port., 125 min., col.) SINOSSI Nella quale Sherazad racconta le inquietudini che si abbattono sul paese: “O Re felice, si racconta che in una triste nazione dove si sognano balene e sirene, la disoccupazione si diffonde. La foresta brucia di notte nonostante la pioggia e uomini e donne trepidano d’impazienza di gettarsi in acqua in pieno inverno. A volte, gli animali parlano, ma è improbabile che li si ascolta. In questa nazione nella Continua...

As mil e uma noites: Miguel Gomes

MIGUEL GOMES AS MIL E UMA NOITES (Port., 381 min., col.) Documentario e finzione, realtà e fantasia, cronaca e favola. Potremmo continuare all’infinito, come le storie di Sherazade, ma ci fermeremo per ora qui: tutto questo, e altro, è il nuovo film di Miguel Gomes, As mil e uma noites. Certo noi siamo di parte (si veda il logo de I Cineuforici), ma quest’opera è, in poche parole, davvero grandiosa. Nessuno come il regista portoghese ha la medesima “immagine” (e non abbiamo detto “idea”) Continua...

Aleksej Jurevic German: Hard to be a God

ALEKSEJ JUREVIC GERMAN   HARD TO BE A GOD   (Rus. 2013, 177 min., B/N, fantascienza)     “È probabilmente difficile essere un Dio, ma è altrettanto difficile essere uno spettatore, di fronte a questo terrorizzante film di German.” (Umberto Eco) Il lavoro di una vita. Un testamento mai ultimato, se non grazie al figlio. L’empietà dell’uomo messa a nudo in una funambolica esperienza visiva, messa a dura prova dalla quantità di materiale, dal disordine umano e dalla sua Continua...

Lisandro Alonso: Jauja

LISANDRO ALONSO   JAUJA   (Arg./Mex. 2014, 108 min., col., drammatico)   Il rapporto che Lisandro Alonso sta instaurando con l’arte cinematografica è di natura estetica. Ne sono prova in Jauja i continui cenni d’amore incondizionato: l’uso del 16 mm, il formato 4:3, i lunghi piani sequenza, una fotografia ricercata e un certo grado d’indipendenza che non guasta mai (ben lungi dalla deriva Sundance). Ora la domanda da porsi, come in tutti i casi del genere, è la seguente: si Continua...

Edgar Reitz: Die Andere Heimat – Chronik Einer Sehnsucht

EDGAR REITZ   DIE ANDERE HEIMAT CHRONIK EINER SEHNSUCHT   (Ger. 2013, 230 min., B/N e col., drammatico)   Dopo la trilogia di Heimat, Reitz torna a raccontare della sua Germania in un unico episodio ottocentesco. Il regista chiude il cerchio intorno alla sua nazione, mostrandone l’origine. Da dove sono nati i tre Heimat novecenteschi? Da una madre che andava presentata per ultima: Die Andere Heimat – Chronik Einer Sehnsucht. I tre figli non sono nulla, senza la loro progenitrice. L’attualità Continua...

Bruno Dumont: P’tit Quinquin

BRUNO DUMONT   P’TIT QUINQUIN   (Francia 2014, col., quattro episodi da 52 min., commedia)   Che schiaffo! Bruno Dumont spiazza tutti. Il suo percorso filmico/filosofico cambia rotta e dallo studio del dramma, con tutte le sue varianti, passa allo studio della commedia, anzi della comicità. Per i Cahiers si tratta di una vera e propria bomba cinematografica, per I Cineuforici di uno schiaffo: un vero e proprio affronto alla contemporaneità. Innanzitutto, si tratta di una serie tv Continua...

Aditya Vikram Sengupta: Labour of Love

Aditya Vikram Sengupta   LABOUR OF LOVE   (India 2014, 84 min., col. e b/n, drammatico)   Dal dato di fatto, quasi didascalico, delle condizioni lavorative a Calcutta, l’opera prima di Aditya Vikram Sengupta si astrae fino ad arrivare a frangenti privi di spazio e tempo. Vera sorpresa a Venezia 71, Labour of Love rimane impresso allo spettatore per la chiarezza iniziale nella sua analisi del reale. Il regista ci pone di fronte al problema tramite una radio e un fondo nero: lo speaker Continua...

Jacques Doillon: Mes séances de lutte

JACQUES DOILLON   MES SÉANCES DE LUTTE   (Francia 2013, 99 min., col., drammatico)   “L’amore è una lotta continua”. Banalità in stile social network? Può darsi, ma sviscerata e analizzata da Doillon in Mes séances de lutte assume un significato più profondo. Il rischio didascalismo è certamente dietro l’angolo, così come la presunzione o la superficialità nell’accostarsi all’argomento, ma il merito del regista risiede tutto nell’aver realizzato una pellicola Continua...

Jonathan Glazer: Under the Skin

JONATHAN GLAZER UNDER THE SKIN (GB 2014, 108 min., col., fantascienza)   Un essere si dispiega sulla Terra a caccia di uomini, come un cacciatore alla ricerca della selvaggina.   Under the Skin è un film importante. Il lavoro di Glazer è uno di quelli che lasciano il segno e che delineano la storia artistica del cinema. Noto ai più per i suoi caratteristici videoclip, il regista esplora le paure umane senza commentarle. Le didascalie o i saggi ridondanti ed esplicativi di chi vuole Continua...

Lech Majewski: Onirica. Field of Dogs

LECH MAJEWSKI   ONIRICA. FIELD OF DOGS (Ita., Pol., Swe. 2014, 102 min., col., drammatico)   Lech Majewski chiude il trittico dell’Arte con un’opera importante. Dopo lo studio di Hieronymus Bosch in Il giardino delle delizie e di Pieter Bruegel in I colori della passione, l’artista poliedrico con Onirica. Field of Dogs si affida a Dante. Regista, pittore e scrittore, Lech Majewski è un intellettuale del cinema. Gonfi di “conoscenza” (e non di citazioni) le sue pellicole permettono Continua...