Maren Ade: Toni Erdmann

MAREN ADE TONI ERDMANN (Germania 2016, 162 min., col., grottesco)   Lo schiaffo cinematografico dell’anno arriva con Toni Erdmann, un’opera mostruosa e gargantuesca. Non c’è stato nulla di più imprevisto, sfacciato, schietto, inattuale e grottesco del lavoro della giovane Maren Ade. Toni Erdmann è diabolicamente potente. Apre in due lo spettatore, lo mette a disagio, lo fa ridere amaramente e lo fa piangere cinicamente. Nulla è qui normale, ma tutto è reale. Non finisce mai. Non ne Continua...

Jeff Nichols: Midnight Special

JEFF NICHOLS MIDNIGHT SPECIAL (Usa 2016, 111 min., col., thriller/fantascienza)   Jeff Nichols è l’erede di Spielberg? È la rinascita della fantascienza? Domande che lasciano il tempo che trovano e che non rendono onore a un regista dal percorso cinematografico originalissimo. In un’annata che vede alla ribalta il genere fantascientifico, basti a pensare al successo meritato dell’ottima serie televisiva Stranger Things, la pellicola di Nichols sembra volersi inserire nell’esiguo spazio Continua...

As mil e uma noites: Miguel Gomes

MIGUEL GOMES AS MIL E UMA NOITES (Port., 381 min., col.) Documentario e finzione, realtà e fantasia, cronaca e favola. Potremmo continuare all’infinito, come le storie di Sherazade, ma ci fermeremo per ora qui: tutto questo, e altro, è il nuovo film di Miguel Gomes, As mil e uma noites. Certo noi siamo di parte (si veda il logo de I Cineuforici), ma quest’opera è, in poche parole, davvero grandiosa. Nessuno come il regista portoghese ha la medesima “immagine” (e non abbiamo detto “idea”) Continua...

Jacques Audiard: Dheepan

JACQUES AUDIARD DHEEPAN (Fr. 2015, col., 109 min., drammatico) Uscire dal cinema e porsi parecchie domande sull’ultimo film di Jacques Audiard, vincitore della Palma d’Oro a Cannes, è alquanto lecito. Esageriamo: se non avesse vinto la competizione, Dheepan passerebbe inosservato e, forse, non sarebbe recensito da I Cineuforici. Probabilmente è un problema di chi scrive questa recensione, ma il film di Audiard non è chiaro. Dove vuole andare a parare? Non si capisce se vuole realizzare Continua...

Tommy Lee Jones: The Homesman

TOMMY LEE JONES The Homesman (USA 2014, 122 min., col., drammatico/western) Per tono e tematiche, l'ultimo film di Tommy Lee Jones ripercorre lo stile del western revisionista, cioè quel genere che, radicando i personaggi nel terreno della mitologia americana, si rivolgeva allo spettatore abituato alla distinzione buono/cattivo, dimostrandogli come quel modello fosse in realtà ambiguo, pur salvaguardandone i tratti più sani. Eppure, per forma, struttura, ed enfasi narrativa, il film sembra Continua...

Lisandro Alonso: Jauja

LISANDRO ALONSO   JAUJA   (Arg./Mex. 2014, 108 min., col., drammatico)   Il rapporto che Lisandro Alonso sta instaurando con l’arte cinematografica è di natura estetica. Ne sono prova in Jauja i continui cenni d’amore incondizionato: l’uso del 16 mm, il formato 4:3, i lunghi piani sequenza, una fotografia ricercata e un certo grado d’indipendenza che non guasta mai (ben lungi dalla deriva Sundance). Ora la domanda da porsi, come in tutti i casi del genere, è la seguente: si Continua...

Bruno Dumont: P’tit Quinquin

BRUNO DUMONT   P’TIT QUINQUIN   (Francia 2014, col., quattro episodi da 52 min., commedia)   Che schiaffo! Bruno Dumont spiazza tutti. Il suo percorso filmico/filosofico cambia rotta e dallo studio del dramma, con tutte le sue varianti, passa allo studio della commedia, anzi della comicità. Per i Cahiers si tratta di una vera e propria bomba cinematografica, per I Cineuforici di uno schiaffo: un vero e proprio affronto alla contemporaneità. Innanzitutto, si tratta di una serie tv Continua...

Aditya Vikram Sengupta: Labour of Love

Aditya Vikram Sengupta   LABOUR OF LOVE   (India 2014, 84 min., col. e b/n, drammatico)   Dal dato di fatto, quasi didascalico, delle condizioni lavorative a Calcutta, l’opera prima di Aditya Vikram Sengupta si astrae fino ad arrivare a frangenti privi di spazio e tempo. Vera sorpresa a Venezia 71, Labour of Love rimane impresso allo spettatore per la chiarezza iniziale nella sua analisi del reale. Il regista ci pone di fronte al problema tramite una radio e un fondo nero: lo speaker Continua...

Daniel Wolfe: Catch Me Daddy

DANIEL WOLFE Catch Me Daddy (UK 2014, 107 min., col., drammatico) Visto in occasione della rassegna "Cannes e dintorni" Difficilmente avremmo scelto di affrontare Daniel Wolfe se non avessimo prima visto uno dei suoi lavori, Time To Dance, forse uno dei più bei videoclip degli ultimi anni, gioiellino che in soli 8 minuti racchiude il potere suggestivo di un lungometraggio. Tanta dunque la curiosità quando abbiamo individuato il suo film d'esordio nella lista della Quinzaine des Realisateurs. Wolfe Continua...

Brian De Palma: Passion

De Palma sta seguendo un percorso analogo a quello di Coppola: dall’euforia delle major americane al cinema indipendente. Ha voltato le spalle all’industria, anche perché non c’è più spazio per film adulti nel cinema hollywoodiano.