Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud: Pollo Alle Prugne

E’ bastato il successo di Persepolis e un premio alla regia (Cannes 2007) a farci conoscere Vincent Paronnaud, giovane comic-artist realizzatore di cortometraggi di animazione, e la fumettista Marjane Satrapi, sceneggiatrice iraniana di cui Persepolis è ritratto autobiografico. Squadra che vince non si cambia e tornano di nuovo insieme quest’anno con Pollo Alle Prugne (il titolo sì, mette voglia di scappare), favola di un violinista che ha perso la voglia di vivere e che, chiuso per sette giorni nella sua camera da letto, rievoca (ahimè) la sua vita.

Steve Mcqueen: Shame

Che cosa dire di nuovo su questo film su cui sembra si sia detto tutto, e che ha diviso così nettamente la critica? Dal primo impatto avuto alla sua presentazione a Venezia, ci si è sbizzarriti sul divieto ai minori, sulle frequenti ed esplicite scene di sesso, sulla “vergogna” in definitivo, cui sistematicamente costringe lo spettatore. La mia posizione è vicina a chi lo definisce un film eccezionale.

L’arte di vincere – Moneyball: Bennett Miller

Finalmente è uscito al cinema, il filmone hollywoodiano dei buoni sentimenti: L’arte di vincere. Tutto scorre alla perfezione: c’è Brad Pitt, il baseball, la “complessa” psicologia del personaggio, il “vivere per vincere”, la storia vera. Cosa manca? Ah sì: è candidato agli Oscar. Un buon hollywoodofilo, non può non essere contento.

Tomas Alfredson: La Talpa

“Sono orgoglioso di aver consegnato ad Alfredson il mio materiale, ma ciò che ne ha realizzato è meravigliosamente suo” (john Le Carrè)

Bela Tarr: Il Cavallo Di Torino

Se pensavate che Von Trier avesse toccato il fondo con il pessimismo cosmico di Melancholia, si vede che non avete ancora visto A Torinói ló di Bela Tarr. Se avete trovato un film come Faust un pò noioso (avevate torto, in ogni caso), beccatevi questi 149 minuti di immobilità siderale. No, veramente: lasciate perdere.

Asghar Farhadi: Una Separazione

Una delle gemme di questa spettacolare annata cinematografica viene dall’Iran ed è Una Separazione di Asghar Farhadi, vincitore dell’Orso D’Oro al Festival di Berlino.

Melancholia: Lars Von Trier

Justine (Kristen Dunst) “deve” sposarsi. Il marito Michael (Alexandre Skarsgard) è innamorato di lei e nulla potrebbe rovinargli il giorno di nozze, se non proprio Justine. E’ quello che succede.