Sight & Sound: Top 20 2014

La Top 20 del 2014 per Sight & Sound: 1. Boyhood 2. Adieu au Langage =3. Leviathan =3. Horse Money 5. Under the Skin 6. The Grand Budapest Hotel 7. Winter Sleep 8. The Tribe =9. Ida =9. Jauja =11. Mr. Turner =11. National Gallery =11. The Wolf Of Wall Street =11. Whiplash 15. The Duke Of Burgundy =16. Birdman =16. Two Days, One Night =18. Citizenfour =18. The Wind Rises =18. The Look Of Silence Continua...

Cahiers du Cinéma: Top Ten 2014

Dicembre, mese di classifiche cinematografiche. Iniziamo con quella dei Cahiers: 01. P'tit Quinquin - Bruno Dumont 02. Adieu au Langage - Jean Luc Godard 03. Under the Skin - Jonathan Glazer 04. Maps to the Stars - David Cronenberg 05. Si alza il vento - Hayao Miyazaki 06. Nymphomaniac - Lars von Trier 07. Mommy - Xavier Dolan 08. Love is Strange - Ira Sachs 09. Le Paradis - Alain Cavalier 10. Our Sunhi - Hong Sang-soo Mattia Continua...

Lisandro Alonso: Jauja

LISANDRO ALONSO   JAUJA   (Arg./Mex. 2014, 108 min., col., drammatico)   Il rapporto che Lisandro Alonso sta instaurando con l’arte cinematografica è di natura estetica. Ne sono prova in Jauja i continui cenni d’amore incondizionato: l’uso del 16 mm, il formato 4:3, i lunghi piani sequenza, una fotografia ricercata e un certo grado d’indipendenza che non guasta mai (ben lungi dalla deriva Sundance). Ora la domanda da porsi, come in tutti i casi del genere, è la seguente: si Continua...

Edgar Reitz: Die Andere Heimat – Chronik Einer Sehnsucht

EDGAR REITZ   DIE ANDERE HEIMAT CHRONIK EINER SEHNSUCHT   (Ger. 2013, 230 min., B/N e col., drammatico)   Dopo la trilogia di Heimat, Reitz torna a raccontare della sua Germania in un unico episodio ottocentesco. Il regista chiude il cerchio intorno alla sua nazione, mostrandone l’origine. Da dove sono nati i tre Heimat novecenteschi? Da una madre che andava presentata per ultima: Die Andere Heimat – Chronik Einer Sehnsucht. I tre figli non sono nulla, senza la loro progenitrice. L’attualità Continua...

Laurent Cantet: Retour à Ithaque

LAURENT CANTET   RETOUR A ITHAQUE   (Fr. 2014, 90 min., col., drammatico)     Laurent Cantet registra e mostra le relazioni fra gli esseri umani. La natura di questi rapporti, l’importanza che hanno per il singolo e per il gruppo, la loro intensità, le loro conseguenze sono pane per i suoi denti. Il regista francese, infatti, può essere messo a capo di un certo cinema che vuole cogliere l’importanza delle relazioni. Retour à Ithaque, dopo il ben noto La classe, conferma Continua...

Bruno Dumont: P’tit Quinquin

BRUNO DUMONT   P’TIT QUINQUIN   (Francia 2014, col., quattro episodi da 52 min., commedia)   Che schiaffo! Bruno Dumont spiazza tutti. Il suo percorso filmico/filosofico cambia rotta e dallo studio del dramma, con tutte le sue varianti, passa allo studio della commedia, anzi della comicità. Per i Cahiers si tratta di una vera e propria bomba cinematografica, per I Cineuforici di uno schiaffo: un vero e proprio affronto alla contemporaneità. Innanzitutto, si tratta di una serie tv Continua...

Aditya Vikram Sengupta: Labour of Love

Aditya Vikram Sengupta   LABOUR OF LOVE   (India 2014, 84 min., col. e b/n, drammatico)   Dal dato di fatto, quasi didascalico, delle condizioni lavorative a Calcutta, l’opera prima di Aditya Vikram Sengupta si astrae fino ad arrivare a frangenti privi di spazio e tempo. Vera sorpresa a Venezia 71, Labour of Love rimane impresso allo spettatore per la chiarezza iniziale nella sua analisi del reale. Il regista ci pone di fronte al problema tramite una radio e un fondo nero: lo speaker Continua...

Mostra del Cinema di Venezia: 1 Settembre

CONCORSO - Fatih Akin: The Cut Tortura infinita. Il nuovo film di Akin delude profondamente. Non scontenta rispetto alle altre pellicole ma rispetto alla prima ora e mezzo di proiezione. La prima parte è un buon film, con alcune sequenze importanti (quella dell’accampamento armeno), ma il tutto scade in una melassa drammatica nel momento in cui il protagonista decide di non lanciare sassi ai turchi sconfitti (eroe buono). Se si aggiunge quel momento terribile in cui si reca alla proiezione Continua...

Jacques Doillon: Mes séances de lutte

JACQUES DOILLON   MES SÉANCES DE LUTTE   (Francia 2013, 99 min., col., drammatico)   “L’amore è una lotta continua”. Banalità in stile social network? Può darsi, ma sviscerata e analizzata da Doillon in Mes séances de lutte assume un significato più profondo. Il rischio didascalismo è certamente dietro l’angolo, così come la presunzione o la superficialità nell’accostarsi all’argomento, ma il merito del regista risiede tutto nell’aver realizzato una pellicola Continua...

Jonathan Glazer: Under the Skin

JONATHAN GLAZER UNDER THE SKIN (GB 2014, 108 min., col., fantascienza)   Un essere si dispiega sulla Terra a caccia di uomini, come un cacciatore alla ricerca della selvaggina.   Under the Skin è un film importante. Il lavoro di Glazer è uno di quelli che lasciano il segno e che delineano la storia artistica del cinema. Noto ai più per i suoi caratteristici videoclip, il regista esplora le paure umane senza commentarle. Le didascalie o i saggi ridondanti ed esplicativi di chi vuole Continua...