Miguel Gomes: Aquele querido mês de agosto
Steven Knight: Locke
Pawel Pawlikowski: Ida
Hirokazu Kore-Eda: Father and Son
Davide Manuli: La leggenda di Kaspar Hauser
Dopo Beket, Davide Manuli prosegue nella sua personalissima ricerca nei meandri delle contraddizioni contemporanee. La leggenda di Kaspar Hauser fa un balzo in avanti, quasi consapevole di stare martellando un ferro già caldo.
Davide Manuli: Beket
Il titolo è storpiato, ma non lo è la sostanza, la persona, l’autore. Beckett non muore con Beket, ma in esso continua a vivere eternamente, ripetendosi all’infinito come i suoi personaggi, le scenografie spoglie, il contenuto, i dialoghi delle sue pièces.
Lars Von Trier: Nymphomaniac vol. I e II
Ogni nuovo film di Von Trier è un tentativo di esplorare nuove frontiere cinematografiche, spiazzando sia lo spettatore sia il critico. In questa pellicola, Von Trier si cimenta in una vera e propria costruzione biblica in cui ogni singolo capitolo del volume funge da mattone importante per un risultato eterogeneo. L’eterogeneità, si sa, è un aspetto poco apprezzato al cinema e qui è reso fondamentale.
Jim Jarmusch: Only Lovers Left Alive
Il decadentismo, come noto, fu un termine coniato dalla critica letteraria per racchiudere in una macro etichetta la situazione culturale dalla seconda metà dell’ottocento fino ai primi anni del novecento. Con il nuovo film di Jim Jarmusch, Only Lovers Left Alive, questa categoria è ancora d’attualità e dovrebbe essere riproposta dalla critica ma questa volta cinematografica.
Steve McQueen: 12 anni schiavo
Prima della guerra di secessione, nel 1841, Solomon Northrup (Chiwetel Ejiofor), un violinista di talento, è ingannato da due pseudo agenti di spettacolo. Ridotto in schiavitù, privato della sua identità e della sua famiglia, sarà trasportato in Louisiana, dove lavorerà in condizioni estreme per tre schiavisti senza scrupoli. Liberato in maniera fortunosa nel 1853, potrà ritrovare la famiglia e scrivere le sue memorie da cui è tratta la pellicola.