David Cronenberg: Maps to the Stars

DAVID CRONENBERG Maps to the Stars (USA/Canada 2014, 111 min., col., drammatico) Sui miei quaderni di scolaro, sui miei banchi e i miei alberi, sulla sabbia e sulla neve, io scrivo il tuo nome...E per forza di una parola io ricomincio la mia vita. Sono nato per conoscerti, per nominarti: Libertà. (Paul Eluard) Molti non sanno che farsene del nuovo cinema di David Cronenberg. Per questi molti, il suo cinema è diventato irritante, cerebrale, inaccessibile. Per questi molti, l'ultimo film di Continua...

Miguel Gomes: Aquele querido mês de agosto

MIGUEL GOMES AQUELE QUERIDO MES DE AGOSTO   (Por. 2008, col., 147 min., drammatico, documentario)   La libertà è figlia dell’accidente. Miguel Gomes, prima di Tabu e dopo A cara que mereces, realizza un film sull’atto creativo registico, confermando ancora una volta le sue capacità alchemiche. Un po’ documentario, un po’ finzione, Aquele querido mês de agosto mantiene intatta la fama del regista portoghese come poeta del cinema. In Aquele querido mês de agosto, si accennava, Continua...

Steven Knight: Locke

STEVEN KNIGHT Locke (UK 2013, 84 min., col., drammatico) Poche chiacchere, Locke di Steven Knight è un film che è piaciuto all'unanimità. Consenso meritato? Si, in parte: Scritto brillantemente dallo sceneggiatore Steven Knight, che ha lavorato per Cronenberg e che ha alle spalle un solo film da regista (il dimenticabile Redemption), Locke è infatti il film che non ti aspetti, nè a un festival (ne abbiamo parlato in occasione dell'ultima Mostra del Cinema) nè, tantomeno, in sala. Ed Continua...

Pawel Pawlikowski: Ida

PAWEL PAWLIKOWSKI Ida (Polonia 2013, 80 min., b/n, drammatico)   Dopo aver affrontato la categoria "Academy Film" con Dallas Buyers Club e I Segreti di Osage County, ma soprattutto dopo aver visto Nebraska di Alexander Payne (per il quale sarebbe interessante fare un confronto, sia per il comune impianto road-movie sia per l'utilizzo del bianco e nero, con la pellicola in questione) viene spontaneo parlare di "Festival Film" assistendo a questo Ida del regista polacco Pawel Pawlikowski. Continua...

Hirokazu Kore-Eda: Father and Son

HIROKAZU KORE-EDA Father and Son (Soshite Chichi ni Naru, Giappone 2013, 120 min., drammatico) C'è un confronto alla base di Father and Son: parentela biologica contro parentela culturale. Cosa succede, se, in Giappone, si scopre che il proprio figlio è il figlio di un altro? Cosa succede se si viene a sapere che  non esiste una reale parentela di sangue nel figlio con il quale si è vissuto per anni? Quando Ryota e sua moglie Midori scoprono che i loro figli sono stati scambiati nelle culle, Continua...

Davide Manuli: La leggenda di Kaspar Hauser

Dopo Beket, Davide Manuli prosegue nella sua personalissima ricerca nei meandri delle contraddizioni contemporanee. La leggenda di Kaspar Hauser fa un balzo in avanti, quasi consapevole di stare martellando un ferro già caldo.

Davide Manuli: Beket

Il titolo è storpiato, ma non lo è la sostanza, la persona, l’autore. Beckett non muore con Beket, ma in esso continua a vivere eternamente, ripetendosi all’infinito come i suoi personaggi, le scenografie spoglie, il contenuto, i dialoghi delle sue pièces.

Lars Von Trier: Nymphomaniac vol. I e II

Ogni nuovo film di Von Trier è un tentativo di esplorare nuove frontiere cinematografiche, spiazzando sia lo spettatore sia il critico. In questa pellicola, Von Trier si cimenta in una vera e propria costruzione biblica in cui ogni singolo capitolo del volume funge da mattone importante per un risultato eterogeneo. L’eterogeneità, si sa, è un aspetto poco apprezzato al cinema e qui è reso fondamentale.

Jim Jarmusch: Only Lovers Left Alive

Il decadentismo, come noto, fu un termine coniato dalla critica letteraria per racchiudere in una macro etichetta la situazione culturale dalla seconda metà dell’ottocento fino ai primi anni del novecento. Con il nuovo film di Jim Jarmusch, Only Lovers Left Alive, questa categoria è ancora d’attualità e dovrebbe essere riproposta dalla critica ma questa volta cinematografica.

Steve McQueen: 12 anni schiavo

Prima della guerra di secessione, nel 1841, Solomon Northrup (Chiwetel Ejiofor), un violinista di talento, è ingannato da due pseudo agenti di spettacolo. Ridotto in schiavitù, privato della sua identità e della sua famiglia, sarà trasportato in Louisiana, dove lavorerà in condizioni estreme per tre schiavisti senza scrupoli. Liberato in maniera fortunosa nel 1853, potrà ritrovare la famiglia e scrivere le sue memorie da cui è tratta la pellicola.