Terrence Malick: To The Wonder (recensione in anteprima)
Non avrei mai pensato di dirlo, ma è così: Terrence Malick è riuscito a deludermi.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma è così: Terrence Malick è riuscito a deludermi.
“…non mi sono mai sentito allo stesso tempo cosí distaccato da me stesso e cosí presente nella realtá…” (Albert Camus)
Una manciata di colori gettati alla rinfusa sullo schermo fanno da cornice a Cosmopolis. E’ il preannuncio di quel che sarà: opera astratta, indefinibile, inafferrabile. Basato su un romanzo da cui sembrerebbe difficile ricavare qualcosa che non si risolva in un pasticcio colossale, Cosmoposis è fedelissimo adattamento e integrazione del testo di De Lillo, anche se Cronenberg non rinuncia ad appropriarsene, plasmandone la materia a modo suo.
L’irriverente, sfacciato film svedese, è molto più di una semplice parodia.
Werner Herzog illumina ancora una volta la realtà umana, ma questa volta a colpi di torcia!
E’ bastato il successo di Persepolis e un premio alla regia (Cannes 2007) a farci conoscere Vincent Paronnaud, giovane comic-artist realizzatore di cortometraggi di animazione, e la fumettista Marjane Satrapi, sceneggiatrice iraniana di cui Persepolis è ritratto autobiografico. Squadra che vince non si cambia e tornano di nuovo insieme quest’anno con Pollo Alle Prugne (il titolo sì, mette voglia di scappare), favola di un violinista che ha perso la voglia di vivere e che, chiuso per sette giorni nella sua camera da letto, rievoca (ahimè) la sua vita.
Adam, 27 anni, scopre di avere il cancro. Passa i giorni di chemioterapia in attesa di una pericolosa operazione per cui ha il 50% di sopravvivere, diviso tra la fidanzata, l’amico del cuore Kyle, la madre apprensiva e una inesperta psicoterapeuta, Katie.
Il Paradiso di Payne è amaro per George, ma anche per lo spettatore.