William Friedkin: Killer Joe

Esce solo adesso in Italia (ma è stato in concorso a Venezia 68), per giunta solo in 53 sale (e considerando che il genere e gli attori impiegati potrebbero attirare molta gente, un altro punto di ridicolaggine si aggiunge al nostro sistema distributivo) uno dei film più sfacciatamente cattivi di quest’anno.

Matteo Garrone: Reality

Il luogo, Napoli e i suoi palazzi diroccati, i piccoli mercati di piazza; l’ambiente, un ceto popolare mediocre, ultrakitsch, devoto al piccolo schermo e ai suoi fantocci; un protagonista, Luciano, che è la diretta emanazione di questa distorta fetta sociale, ingenuo padre amorevole che cerca di affermare la propria identità, prima innocuamente attraverso piccole esibizioni e poi patologicamente attraverso una morbosa ossessione per il Grande Fratello.

Bertrand Bonello: L’Apollonide – Souvenirs De La Maison Close

L’Apollonide è un invito: ad affrontare, senza presunzione alcuna, un’opera fuori dagli schemi, libera dalle strutture vincolanti del cinema classico. Ambientato in un bordello parigino tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, il film riesce allo stesso tempo a rappresentare fedelmente, in maniera più o meno cruda, la vita e le vicende delle sue (e qui il femminile ci sta tutto) protagoniste, e allo stesso tempo a creare una dimensione parallela, sospesa, onirica che avvolge tutto come un velo invisibile.

Paul Thomas Anderson: The Master (recensione in anteprima)

Paul Thomas Anderson realizza qui il massimo esempio della sua idea di cinema, per cui il contrasto tra i movimenti della sua mdp e il linguaggio del corpo dei suoi attori è alla massima tensione.
The Master è un film fastidioso perchè non riuscirete ad inquadrarlo nè a decifrarlo, quindi uscirete dalla sala con l’amaro in bocca.

Olivier Assayas: Après Mai (recensione in anteprima)

“Il risultato più alto che il cinema può raggiungere è mostrare le articolazioni del mondo. Pochi cineasti, oggi, vanno in questa direzione, nella direzione della complessità. Odio la semplificazione, perchè è solo una bugia”
(Olivier Assayas)

David Lynch: Il commercial per Dior con Marilon Cotillard

Mi era scandalosamente sfuggito questo commercial diretto da Lynch per Dior (2010). Rimedio pubblicandolo ora con qualche umile osservazione. Premesso che definirlo commercial è un pò riduttivo, per la durata mastodontica (15 minuti) e per la difficoltà di visione (ma non di interpretazione, stavolta) dovuta al fatto che nessuno sano di mente lo manderebbe in onda per intero, quello per Dior è un cortometraggio a tutti gli effetti e una ulteriore testimonianza della "poetica" del Nostro. Continua...

Tony Kaye: Il Distacco

“…non mi sono mai sentito allo stesso tempo cosí distaccato da me stesso e cosí presente nella realtá…” (Albert Camus)

Valerie Donzelli: La guerra e’ dichiarata

VALERIE DONZELLILa Guerra E' Dichiarata(La Guerre Est Declaree, Fra 2011, 100 min., col., drammatico)Nella folta lista di più o meno notevoli film recenti provenienti dall'esagono, uno in particolare è emerso alla nostra attenzione, ed è La Guerre Est Declaree, opera seconda di Valerie Donzelli. Dopo averlo visto, una domanda sorge spontanea: ci avrebbe colpiti ed emozionati allo stesso modo se non avessimo saputo che la protagonista e il suo compagno non solo hanno diretto e interpretato il film Continua...

Romain Gavras: No Church In The Wild

E' un pò che non posto videoclip, ma quando poi ti capita di guardarne uno così bello il bisogno diventa insostenibile. Il francese Romain Gavras, gira un video tanto ricco quanto estenuante, così legato al nostro presente (il regista è di origini greche, e la rivolta si può tranquillamente accostare alla catastrofe del suo paese) da essere feroce e commovente al tempo stesso. Mai visto un video insieme così terribile e meraviglioso, in grado di condensare l'angoscia della nostra epoca in immagini Continua...