Garth Jennings: REM – Imitation Of Life

ARTISTA: R.E.M. BRANO: Imitation Of Life REGIA: Garth Jennings Continua l'escalation Videoclip VS Commercials. Nell'ultimo post del collega euforico si parlava di "co-azioni di più personaggi non necessariamente legati fra loro e il tentativo della mdp di seguirli ad ogni costo": a quel punto mi è venuto in mente un videoclip che potrebbe essere l'esempio (portato alle estreme conseguenze) di questo concetto; peraltro è un video molto famoso e così sensazionale che definirlo videoclip è riduttivo: Continua...

Mark Romanek: Beck – Devil’s Haircut

ARTISTA: Beck BRANO: Devil's Haircut REGIA: Mark Romanek Mark Romanek è il regista del recente Non Lasciarmi ma si è fatto un nome negli anni '90 come autore di grandi videoclip. Come dimenticare questo (una tempesta di luce), quest'altro (celeberrimo) e soprattutto questo capolavoro (disturbante, censurato un pò ovunque)? Ebbene, Romanek è stato uno dei registi che più ha influenzato l'estetica anni '90 (vi dice niente il David Fincher di Seven?) eppure oggi propongo un video che Continua...

Michel Gondry: The Chemical Brothers – Star Guitar

ARTISTA: Chemical Brothers BRANO: Star Guitar REGIA: Michel Gondry Ora che è nata questa categoria "video e spot" sui Cineuforici posso finalmente dare un senso ad anni e anni di cellule cerebrali bruciate a causa della quantità industriale di videoclip guardati dal sottoscritto. Cercherò di pubblicare, trattandosi di un blog di cinema, solo e unicamente videoclip di interesse "cinematografico", quindi  cercherò di dare la precedenza assoluta all'aspetto visivo e non a quello musicale (che Continua...

Jonathan Levine: 50/50

Adam, 27 anni, scopre di avere il cancro. Passa i giorni di chemioterapia in attesa di una pericolosa operazione per cui ha il 50% di sopravvivere, diviso tra la fidanzata, l’amico del cuore Kyle, la madre apprensiva e una inesperta psicoterapeuta, Katie.

David Lynch: Mulholland Drive. (una) ricostruzione “logica”

E’ il film in cui le idee di Lynch trovano compimento, in una forma definitiva e classica dalla sintesi di un vasto discorso fatto di divagazioni cinematografiche, surrealismo, meditazione trascendentale, psicoanalisi e critica alla società dello spettacolo. E’ un film che fa a pezzi la convenzione fossilizzata del cinema hollywoodiano. Mulholland Drive rappresenta una specie di rivoluzione copernicana: un film che fa dell’intuizione, e non solo della deduzione, il suo più grande mezzo di coinvolgimento.

Martin Scorsese: Hugo Cabret

Hugo Cabret è un film tratto dal romanzo-graphic novel “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” di Brian Selznick. Hugo Cabret è un film per ragazzi. Hugo Cabret è un film didattico. Hugo Cabret è pura nostalgia. Hugo Cabret: l’ospizio del cinema.

David Fincher: Millenium-Uomini Che Odiano Le Donne

Ancora Millenium. Puro e semplice interesse a cavalcare, finchè si può, il fenomeno letterario del decennio? Forse sì. Uomini che odiano le donne è il remake americano tratto dal primo libro della serie Millenium di Stieg Larsson.

Steve Mcqueen: Shame

Che cosa dire di nuovo su questo film su cui sembra si sia detto tutto, e che ha diviso così nettamente la critica? Dal primo impatto avuto alla sua presentazione a Venezia, ci si è sbizzarriti sul divieto ai minori, sulle frequenti ed esplicite scene di sesso, sulla “vergogna” in definitivo, cui sistematicamente costringe lo spettatore. La mia posizione è vicina a chi lo definisce un film eccezionale.

L’arte di vincere – Moneyball: Bennett Miller

Finalmente è uscito al cinema, il filmone hollywoodiano dei buoni sentimenti: L’arte di vincere. Tutto scorre alla perfezione: c’è Brad Pitt, il baseball, la “complessa” psicologia del personaggio, il “vivere per vincere”, la storia vera. Cosa manca? Ah sì: è candidato agli Oscar. Un buon hollywoodofilo, non può non essere contento.