Alessandro Comodin: L’estate di Giacomo

Se si dovesse guardare la pellicola senza i titoli di testa e di coda, in un altro paese fuori dal nostro e in un’altra lingua, non si penserebbe mai e poi mai che si è di fronte a un’opera realizzata da mani italiane.

Bertrand Bonello: L’Apollonide – Souvenirs De La Maison Close

L’Apollonide è un invito: ad affrontare, senza presunzione alcuna, un’opera fuori dagli schemi, libera dalle strutture vincolanti del cinema classico. Ambientato in un bordello parigino tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, il film riesce allo stesso tempo a rappresentare fedelmente, in maniera più o meno cruda, la vita e le vicende delle sue (e qui il femminile ci sta tutto) protagoniste, e allo stesso tempo a creare una dimensione parallela, sospesa, onirica che avvolge tutto come un velo invisibile.

Paul Thomas Anderson: The Master (recensione in anteprima)

Paul Thomas Anderson realizza qui il massimo esempio della sua idea di cinema, per cui il contrasto tra i movimenti della sua mdp e il linguaggio del corpo dei suoi attori è alla massima tensione.
The Master è un film fastidioso perchè non riuscirete ad inquadrarlo nè a decifrarlo, quindi uscirete dalla sala con l’amaro in bocca.

Parole di pancia su “Bella addormentata” di Bellocchio

Per ora non è una recensione (e non so se la scriverò), ma solo un breve testo di pancia, privo del dovuto distacco oggettivo. Sono uscito solo da un paio d'ore dal cinema e ho la necessità di scrivere queste due righe; non per dire la mia opinione sull'argomento Englaro (per la cronaca: sono vicino al pensiero di Bellocchio), ma per esprimere la mia esperienza visiva (perché di cinema si tratta) di fronte a questa pellicola. Promosso? Bocciato? Rinviato a settembre (non ci sono più i debiti Continua...

Olivier Assayas: Après Mai (recensione in anteprima)

“Il risultato più alto che il cinema può raggiungere è mostrare le articolazioni del mondo. Pochi cineasti, oggi, vanno in questa direzione, nella direzione della complessità. Odio la semplificazione, perchè è solo una bugia”
(Olivier Assayas)

Venezia 69: Palmares

Le cose sono andate come previsto. Premiare Kim Ki Duk è stata la scelta più facile. Perchè premiare un autore che ha già avuto ogni genere di riconoscimento? Il regista è inattaccabile, il suo film è solido, legato all'attualità, perfettamente inserito nel clima del Festival. Da parte mia ribadisco che, per quanto bello, non è all'altezza dei vari Anderson e Assayas, di diverse spanne sopra il regista coreano, che (con questa unica eccezione) si trova ormai in piena parabola discendente. Anderson Continua...

Uno sguardo indietro alla mostra: la nostra “pagella”

Per i Cineuforici la mostra si interrompe qui, e c’è proprio da mordersi le mani, perché sono stato costretto a partire propria la sera della prima del film di Bellocchio, Bella Addormentata. Ho lasciato il Lido proprio mentre si formava una manifestazione di ultra-cattolici oltranzisti anti-eutanasia/divorzio/aborto ecc. che voleva boicottare il film, muniti di manifesti contro il regista. Altro motivo di sconforto è la rinuncia alla visione dell’invitante ultima opera di HarmonyKorine, Continua...