Alessandro Comodin: L’estate di Giacomo
Se si dovesse guardare la pellicola senza i titoli di testa e di coda, in un altro paese fuori dal nostro e in un’altra lingua, non si penserebbe mai e poi mai che si è di fronte a un’opera realizzata da mani italiane.
Bertrand Bonello: L’Apollonide – Souvenirs De La Maison Close
L’Apollonide è un invito: ad affrontare, senza presunzione alcuna, un’opera fuori dagli schemi, libera dalle strutture vincolanti del cinema classico. Ambientato in un bordello parigino tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, il film riesce allo stesso tempo a rappresentare fedelmente, in maniera più o meno cruda, la vita e le vicende delle sue (e qui il femminile ci sta tutto) protagoniste, e allo stesso tempo a creare una dimensione parallela, sospesa, onirica che avvolge tutto come un velo invisibile.
Paul Thomas Anderson: The Master (recensione in anteprima)
Paul Thomas Anderson realizza qui il massimo esempio della sua idea di cinema, per cui il contrasto tra i movimenti della sua mdp e il linguaggio del corpo dei suoi attori è alla massima tensione.
The Master è un film fastidioso perchè non riuscirete ad inquadrarlo nè a decifrarlo, quindi uscirete dalla sala con l’amaro in bocca.
Parole di pancia su “Bella addormentata” di Bellocchio
Olivier Assayas: Après Mai (recensione in anteprima)
“Il risultato più alto che il cinema può raggiungere è mostrare le articolazioni del mondo. Pochi cineasti, oggi, vanno in questa direzione, nella direzione della complessità. Odio la semplificazione, perchè è solo una bugia”
(Olivier Assayas)
Tarantino, Kubrick, Aronofsky, Wes Anderson nei video di Kogonada
Terrence Malick: To The Wonder (recensione in anteprima)
Non avrei mai pensato di dirlo, ma è così: Terrence Malick è riuscito a deludermi.