Walter Selles: On the Road

On the Road

(USA, Fr, UK, 140 min., col., drammatico)

Solamente se Jack Kerouac fosse stato sepolto al contrario non si sarebbe rivoltato nella tomba nel vedere la pellicola del regista Walter Selles.

La storia è ben nota: Sal Paradise (Sam Riley) è un giovane scrittore americano negli anni ’50 a corto d’idee per il suo nuovo romanzo. Passa il suo tempo à flaner nelle strade, ad ascoltare ottima musica nei pub e a stare in compagnia del suo amico Carlo Marx (Tom Sturridge). Nella loro vita, un bel giorno, appare il mitico Dean Moriarty (Garrett Hedlund) che ha in mente solo tre cose: donne, avventura e macchine. Tutto vacillerà nella vita di Sal. Viaggiando per il Nord America in compagnia di Dean e della sua ultima conquista Marylou (Kristen Stewart), ritroverà l’ispirazione per il suo libro “On the Road”.

Difficile realizzare un film sul capolavoro di Kerouac, ma Walter Selles non era obbligato a farlo (ne d’altronde nessun altro).

Per evitare un filmone lungo quattro ore, si è scelto di percorrere solo uno o due sentieri, due diramazioni della “strada” maestra del re della generazione beat. Dimenticando completamente (o quasi) il lato Jazz e Blues del libro (nonostante sia un elemento chiave nella lettura del libro), il film si dirige inevitabilmente (e per il piacere del pubblico di massa) verso il sesso, i sentimenti, la “faccia da schiaffi” dell’attore che interpreta Dean e un pizzico di droga per risvegliare l’assopita(?) ipocrisia sociale. Certamente nell’opera di Kerouac tutto questo è presente, ma il modo in cui esso è trasmesso risulta totalmente differente. Innanzitutto, il libro è privo di patetismo; inoltre, il personaggio di Marylou non ha mai l’aria da “santerellina infilzata” prestata a un momento di sfogo della libido: al contrario, lei è così perchè si è “persa” nel mondo e da questo cerca di fuggire alla sua maniera. Nel film tutto questo non c’è e rimpiango quel fiore immerso Into the Wild, sbocciato e subito appassito che era Kristen Stewart all’epoca.

A livello tecnico ed estetico? Nessun segnale…

Dopo un’accurata riflessione sono state trovate ben quattro note positive: i paesaggi americani e messicani, l’attore principale (l’unico che si salva insieme a Kristen Dunst, nel ruolo della moglie di Dean), la macchina di Dean e… la locandina del film!

Complimenti…

Mattia Giannone

  • http://www.blogger.com/profile/11347254217489974262 Stefano

    da come scrivi sembra che ti abbia proprio irritato. Bello o brutto che sia (non l’ho visto ancora) è impossibile trasporre la prosa di Kerouac su celluloide. Punto. E basta.

  • http://www.blogger.com/profile/11347254217489974262 Stefano

    P.S: ultimamente sei in fissa con i “francesismi”…à flaner? ahahah!

  • http://www.blogger.com/profile/06483109269851712530 nella

    Condivido parola per parola quello che è stato scritto…come demitizzare un mito!!!!!!!

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