La maledizione dello Scorpione di Giada

La maledizione dello Scorpione di Giada

 (The Curse of the Jade Scorpion, Usa 2011, 103 min., commedia)

Chris Magruder (Dan Aykroyd) ha appena ingaggiato, per la sua compagnia assicurativa, Betty Ann Fitzgerald (Helen Hunt) per riorganizzare il settore. C.W. Briggs (Woody Allen), investigatore della stessa compagnia, non la sopporta (“Ehi, ti sei fatta i gargarismi con la tequila?”) e lei non sopporta lui (“Se non ti levi dal mio alluce finisci a cantare da castrato in qualche avanspettacolo”).

Una sera, C.W., Betty Ann e gli altri colleghi, si recano al ristorante. Dopo cena si svolge un spettacolo di illusionismo e il mago, per un suo numero di ipnosi, sceglie come vittime proprio C.W. e Betty Ann.

Questo innocente gioco sarà l’inizio dei loro guai. Come se non bastasse, inoltre, misteriosi furti si susseguono in città e C.W. non riesce assolutamente a trovare il colpevole.

Woody Allen segna con questa commedia un buon punto a suo favore. Il suo cinismo “sull’altro sesso” (che si tratti di un uomo o di una donna per lui è lo stesso) è pungente e azzeccato; riesce ad evitare i luoghi comuni, i doppi sensi e le banalità, facilmente raggiungibili quando si ha a che fare con questi temi (si è ben al di là della comicità di basso livello che si vede in televisione). Senza rivelare il resto della trama, C.W. Briggs è improponibile come ladro ed è proprio su questo che costruisce la sua innocenza: “Dico, non dubiterete della mia onestà, vero? Perchè ve lo dico subito: io sono stato boy scout per tre anni, ho un certo numero di medaglie al merito a casa mia e il parroco che al momento è ricercato per pederastia testimonierà per me”.

Insomma, chi ama Woody Allen sarà contento di vedere questo film; chi non lo ama, invece, lasci perdere: come al solito, però.

Mattia Giannone