Il treno per il Darjeeling
Il treno per il Darjeeling
(The Darjelling Limited, Usa 2007, 91 min., col., commedia/drammatico)
Da quando il padre è morto, i tre fratelli Whitman, Francis (Owen Wilson), Peter (Adrian Brody) e Jack (Jason Schwartzman) non si parlano più. Francis dopo un grave incidente motociclistico, che lo ha costretto ad avere il viso semi-bendato, desidera riconciliarsi con gli altri due fratelli, organizzando un viaggio per le strade indiane sul treno Darjelling Limited alla ricerca della spiritualità e di un possibile riavvicinamento familiare, anche con la madre Patricia (Anjelica Huston) fattasi suora in un convento indiano.
Ancora una volta, Wes Anderson mette in evidenza, come aveva fatto con la famiglia Tanenbaum, i problemi familiari caratterizzandoli fino all’orlo del ridicolo. Francis è desideroso di impartire ordini ai due fratelli annullando la loro facoltà di scelta nella vita; Peter è assillato dalla memoria del padre e dalla paura, a sua volta, di non esserlo nei migliori dei modi; Jack vive condizionato dal timore che la sua ragazza possa tradirlo e ascolta di nascosto i messaggi della sua segreteria.
Il treno per il Darjelling, scritto in compagnia di Jason Schwartzman e di Roman Coppola, a mio avviso non è la migliore pellicola del giovane regista americano, anche se diverte e coinvolge lo spettatore fino alla fine. Ad ogni modo si notano parecchio i tratti caratteristici del cinema “andersiano”: la caratterizzazione dei personaggi (come già detto), le inquadrature centrate dei protagonisti a mezzo busto, i colori vivaci delle scene e la scelta delle musiche.
Piccolo cameo per Bill Murray, il quale interpreta un uomo d’affari che perde il treno all’inizio del film.
Il film è preceduto dal cortometraggio Hotel Chevalier, in cui si vede Jack alle prese con la sua ragazza in un hotel di Parigi.
Mattia Giannone