The Road

The Road

(Usa 2009, 111 min., col., Drammatico)
In uno scenario post-apocalittico in cui vive la legge “ognuno per sé stesso”, un padre (Viggo Mortensen) e suo figlio (Kodi Smit-Mcphee) cercano invece di aiutarsi e proteggersi a vicenda lungo una strada “che porta al sud”. Attanagliati dalla fame e dal freddo, i due sopravvivono in questa civiltà regredita, scappando e nascondendosi da mendicanti affamati, incubi e cannibali organizzati in pseudo-gruppi.

Il grigio è il “colore” dominante della pellicola; il cielo, l’asfalto, i fiumi, i prati, le case e i visi hanno le stesse tonalità, dando così la sensazione agli spettatori di insicurezza, instabilità, angoscia e rendendo il paesaggio americano ostile.
La pellicola, basata sulla sceneggiatura dell’omonimo libro – vincitore del premio Pulitzer – di Cormac McCarthy (già autore di Non è un paese per vecchi, portato sullo schermo dai fratelli Coen), può essere giudicato positivamente nel suo complesso sia per la buona interpretazione degli attori (in particolar modo è da segnalare la capacità di Viggo Mortensen di rendere il suo personaggio carico di “malessere” e di trasmettere questa sofferenza allo spettatore) sia per l’ottima fotografia di Javier Aguirresarobe che con la sua freddezza rende molto bene la situazione che stanno vivendo i due protagonisti. Peccato, però, che la storia proceda lentamente e che i flash-back di Mortensen, in cui compare sua moglie (Charlize Theron), fanno deviare la storia verso il melodrammatico e il sentimentale.
Se oltre all’estetica del film e alla caratterizzazione dei personaggi (il padre all’inizio profondamente egoista, ma che poi tende verso l’altruismo del figlio), il regista John Hillcoat avesse dato maggior peso alle azioni dei personaggi, la pellicola forse avrebbe dato la sensazione di compiacersi un po’ meno (tutto ciò è detto senza che io abbia letto il libro, il quale, magari, è proprio strutturato in questo modo).
Ottima la musica (Nick Cave) come anche l’interpretazione di Robert Duvall nel ruolo di un vecchio mendicante saggio (“Togliersi la vita è un lusso che non ci si può permettere di questi tempi”).

Mattia Giannone