Mostra del Cinema di Venezia: 5 Settembre
CONCORSO – Wang Xiaoshuai: Chuangru Zhe (Red Amnesia)
In Cina, una vecchia donna riceve strane telefonate. Qualcuno la perseguita: ci vorranno due ore di nostra lunga attesa per capire che sono le conseguenze del suo passato a tornare alla luce. Ammettiamo che arrivare al termine di questo film è stata un’impresa: non tanto perché mal realizzato, piuttosto perché Xiaoshuai non è capace di calibrare i tempi, applicando alla sua pellicola una ridondanza improponibile: Poteva tranquillamente durare meno della metà. Noi non disprezziamo i tempi lunghi e il ritmo lento, se c’è una ragione per giustificarli: ad esempio, per favorire una maggiore esplorazione dell’inquadratura (Tsai Ming Liang è il primo che ci viene in mente), il punto però è che qui non c’è molto da esplorare. Peccato, perchè il suo precedente Shanghai Dreams era un ottimo film, e perché la vicenda poteva essere sviluppata in maniera molto più efficace; invece, il regista per la prima ora non ci fa vedere niente, al punto che non si capisce davvero che film ci si trova davanti, mentre ogni forma di tensione è smorzata, anestetizzata; inoltre, il potenziale misterioso arduamente costruito nella prima parte precipita nel momento in cui, verso metà, viene collocata una spiegazione che chiarisce tutto: da quel momento, l’interesse scema bruscamente. Da segnalare soprattutto l’interpretazione dell’attrice protagonista, già data per vincitrice quest’anno (così verrebbe premiata a Venezia un’attrice anziana per il secondo anno consecutivo).
Stefano
ORIZZONTI – Salomè Alexi: Line Of Credit
Le linee di credito instaurate dalla protagonista in questa pellicola georgiana, sono anche le linee guida del film. Esse sono in evidenza, mai latenti e collegano tramite un filo invisibile tutti i protagonisti della vicenda. La bellezza del film risiede proprio nella messa in chiarezza, quasi a coglierla con gli occhi, del filo d’Arianna georgiano. Al di là delle labirintiche relazioni, la pellicola regala una fotografia luminosa in gradi di affrontare tutta la gamma dei colori. Movimenti di macchina alla Anderson (Wes), per intenderci, arricchiscono questa pellicola presente nella sezione Orizzonti.
Mattia
GIORNATA DEGLI AUTORI – Laurent Cantet: Rethour à Ithaque
Dal tetto si passa alla cucina e, da questa, ancora al tetto. Rum e bei tempi. Cinque amici si ritrovano dopo che uno di loro ha passato sedici anni in Spagna. Ricordi giovanili, vecchie fotografie, alcol e mangiata a base di fagioli. Laurant Cantet, con Retour à Itaque, si cimenta con i dialoghi fittissimi dei protagonisti. Quasi un’opera teatrale con dei luoghi fisici ben delimitati, questo lavoro affronta i tormenti e le vicissitudini di un Ulisse cubano obbligato a partire e di ritornare in patria dopo molti anni. Il timore era la caduta di stile con melodrammatici flashbacks a ricordare le annate spagnole o le avventure giovanili cubane. Invece no, Cantet rimane nel presente catturando lo spettatore con dialoghi avvincenti e sorprendenti fino all’ultima verità.
Mattia
CONCORSO – Andrew Niccol: Good Kill
Good Kill
Stefano