Mostra del Cinema di Venezia. Giorno 10: Gli ultimi film e la nostra classifica

Finisce quindi la nostra permanenza alla Mostra del Cinema.

E’ corretto dire quali film presentati in concorso ci siamo persi in questa edizione: Parkland, Ana Arabia e Sacro GRA.

A differenza dell’anno scorso, in cui era chiaro che avrebbero vinto The Master oppure Pieta (vuoi per il livello qualitativo dei film, vuoi per la prevedibilità dei gusti di Michael Mann) quest’anno è molto più difficile fare previsioni.

L’enorme successo di pubblico e di critica sul Lido darebbe favorito Philomena. Ma Bertolucci potrebbe fare la scheggia impazzita, e dare una lezione a tutti con un bel verdetto spiazzante.

A poche ore dal verdetto della Mostra del Cinema, pubblichiamo in fondo la nostra classifica con i film che ci hanno convinto di più. Il resoconto sulle premiazioni e i nostri commenti seguiranno domani.

Philippe Garrel: La Jalousie (Francia)

Quest’anno sono mancati film francesi davvero rilevanti. Ci prova Garrel a rappresentare il cinema d’oltralpe, con un risultato non certo grandioso (77 minuti, azzardato definirlo lungometraggio) ma, in qualche modo, affascinante; non tanto se considerato in relazione agli altri film in concorso quanto alla stessa carriera del regista. Garrel ha sempre avuto fama di essere audace e un po’ presuntuoso. La sua carriera è fatta da alti (tanti) e bassi (meno). Con La Jalousie sembra quasi che il cineasta voglia contro-bilanciare il suo essere indomabile e spocchioso, e rappresenta così una vicenda familiare (autobiografica – dove il figlio interpreterebbe il padre di Philippe) con tono dimesso. E’ un film molto tenero, quasi anomalo, “conservatore” per i suoi standard, che funziona al meglio nelle scene che vedono insieme Louis e la figlia (una indiretta dimostrazione di affetto?), molto intime e raccolte. Naturali. L’utilizzo del bianco e nero e delle solite modalità di rappresentazione tipiche della nouvelle-vague (come l’inquadratura dal buco della serratura) non invecchia la pellicola, anzi gli restituisce una certa eleganza.

Anne Eborn: Pine Ridge (Svezia-Usa)

Pregevole opera della svedese Anna Eborn, realizzato all’interno della riserva indiana di Pine Ridge nel South Dakota. Pur essendo un documentario, Pine Ridge ha le modalità del racconto e limita al minimo le interviste; le scene sono scollegate fra loro, ma tutte contribuiscono a dipingere un affresco suggestivo delle condizioni (difficili) che vivono gli Indiani D’America. E’ la cronaca di un estate ai confini delle badlands: Le vicende sono molto diverse tra loro, dai teenagers che sprecano il loro tempo nelle stazioni di servizio alle madri che ce la devono fare da sole, dai movimenti di liberazione ai rodeo: tutto però fornisce un unico quadro di preoccupante staticità, di stagnazione, difficile da digerire per il nostro immaginario, che vorrebbe l’indiano come svincolato, libero.

Marzak Allouache: Les Terraces (Algeria)

Ultimo film in concorso. L’opera di Allouache parla, come nel titolo, delle terrazze nella città di Algeri. In questi spazi aperti ma nei quali può succedere di tutto, anche un omicidio, si svolgono 5 storie intervallate dal solito montaggio “corale” alternato. Ben lontano dall’essere catalogato come cinema etnico/da cartolina, LesTerraces è invece un’opera più che convincente, così carico di spunti e riflessioni da risultare quasi opulento. C’è la religione, la criminalità, la disperazione, la speranza. Allouache affronta tanti (forse troppi) temi ma lo fa con una chiarezza espressiva superlativa e mai enfatica. Centrali sono gli ambienti e i panorami, i suoni, le voci, il caos della città che si affacia sul Mediterraneo, stretta tra il deserto e il mare, il passato (che stringe sempre la morsa) e il futuro (incerto).

I CINEUFORICI A VENEZIA 70

OLTRE OGNI CLASSIFICA

1)      Tsai Ming Liang: Stray Dogs (Taiwan)

AMORE INCONDIZIONATO

2)      Philip Groning: The Police Officer’s Wife (Germania)

3)      Miguel Gomes: Redemption(Portogallo)

RISPETTOSA CONSIDERAZIONE

4)      Stephen Frears: Philomena(RegnoUnito)

5)      SionSono: Why Don’t You Play In Hell? (Giappone)

6)      Andrea Pallaoro: Medeas (Usa)

7)      Steven Knight: Locke (RegnoUnito)

8)      Vivian Qu: Trap Street (Cina)

9)      Emma Dante: Via Castellana Bandiera (Italia)

10)   Marzak Allouache: Les Terraces(Algeria)

NON CI FA PERDERE IL SONNO

11)   Uberto Pasolini: Still Life (Regno Unito)

12)   Xavier Dolan: Tom A La Ferme (Canada)

13)   Errol Morris: The Unknown Known(Usa)

14)   Philippe Garrel: La Jalosie (Francia)

15)   Kim Ki Duk: Moebius (Corea Del Sud)

16)   Jonathan Glazer: Under The Skin(RegnoUnito)

17)   Kelly Reichardt: Night Moves (Usa)

18)   Paul Schrader: The Canyons (Usa)

19)   Anna Eborn: Pine Ridge (Svezia)

20)   Gianni Amelio: L’Intrepido (Italia)

21)   Kitty Green: Ukraine Is Not A Brothel (Australia)

GLI AVREMMO VOLENTIERI PREFERITO UNA PASSEGGIATA A VENEZIA

22)   James Franco: Child Of God (Usa)

23)   Robin Campillo: Eastern Boys(Francia)

24)   Terry Gilliam: The Zero Theorem(RegnoUnito)

25)   David Gordon Green: Joe (Usa)

26)   Gia Coppola: Palo Alto (Usa)

27)   Costanza Quatriglio: Con Il Fiato Sospeso(Italia)

NON LO DIGERIAMO E CI PROVOCA ACIDITA’

28)   John Curran: Tracks (Australia)

29)   AlexandrosAvranas: Miss Violence(Grecia)

DAMMI UNA LAMETTA CHE MI TAGLIO LE VENE

30)   Patrice Leconte: Une Promesse (Francia)

Stefano Uboldi
  • http://www.blogger.com/profile/11682335213674485447 Frank ViSo

    Leone d’oro a Ming Liang… Sarebbe un’immensa soddisfazione!

  • http://www.blogger.com/profile/13526718142537678826 Kelvin

    Intanto gli assegnerei la Coppa Valium…

  • http://www.blogger.com/profile/11347254217489974262 Stefano

    Io la coppa simpatia: al ritiro del Gran premio della Giuria, ha detto: “il mio film è lento. Sempre più lento. Ringrazio il pubblico per aver rallentato” congedandosi con “i love you, Bernardo!”. Segue faccia di Bertolucci imbarazzato.

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