Valerie Donzelli: La guerra e’ dichiarata

VALERIE DONZELLI

La Guerra E’ Dichiarata
(La Guerre Est Declaree, Fra 2011, 100 min., col., drammatico)
Nella folta lista di più o meno notevoli film recenti provenienti dall’esagono, uno in particolare è emerso alla nostra attenzione, ed è La Guerre Est Declaree, opera seconda di Valerie Donzelli. Dopo averlo visto, una domanda sorge spontanea: ci avrebbe colpiti ed emozionati allo stesso modo se non avessimo saputo che la protagonista e il suo compagno non solo hanno diretto e interpretato il film in questione, ma ne hanno pure vissuto la vicenda in prima persona?
Osmosi diretta tra vita e arte, rielaborazione dell’esperienza nel cinema: il film coinvolge senza timidezze tutta la sfera privata della giovane cineasta, la quale arriva a chiamare parenti e amici, ovviamente attori non professionisti, ad interpretare sè stessi. Difficile con questa premessa decidere se il film sia più coraggioso o sfacciato: oltre il documentario, oltre il cinema-verità, la Donzelli si è spinta così tanto da realizzare qualcosa di nuovo, inclassificabile, forse irripetibile. La storia di Romeo e Juliette (sì, al primo incontro si diranno proprio: “allora ci aspetta un futuro tragico”), della malattia del figlio e del conseguente calvario è trattata con uno stile mai visto prima, ibrido di svariate fonti cinematografiche (tutte francesi, bien sur!). La Nouvelle Vague ovviamente la fa da padrona; pensiamo alla veritè, per cui quello che vediamo è successo davvero; poi, il film assorbe una certa varietà di registri, dal drammatico alla commedia; alcune stucchevoli dissolvenze vintage e infine ma non ultima, la voce fuori campo, non nella classica funzione narrativa-onnisciente, ma come estensione della sceneggiatura (ad es.: ecco Juliette mentre si occupa di… ecco Romeo che si dedica a…ecc).
L’aspetto “iper”autobiografico, seppur centrale e originalissimo, è solo uno delle tante virtù di un film già fantasioso, brillante e, soprattutto: fresco. Mentre lo si guarda, si prova una sensazione non solo di novità (tanto per le scelte stilistiche quanto per la “partecipazione” totale dei suoi protagonisti) ma di leggerezza, cosa quasi impossibile da credere considerando che sempre di cancro si parla; ma la guerra è dichiarata, sì: ad ogni tentazione di tristezza e patetismo (nel quale sarebbe facile rifugiarsi, data l’esperienza personale) a favore di uno svolgimento costantemente vivace, libero. Che preferisce mostrare la vita alla morte, anche quando si tratta di casi disperati o crisi coniugali, attraverso i colori, la musica, l’umorismo (la pediatra che risponde alla chiamata con il telefono giocattolo) rinunciando orgogliosamente al melodramma (cosa che stimo oltremodo) e sostituendo dunque al melenso o alle lacrime facili una disciplinata trattazione di stampo quasi documentaristico.

La Guerre Est Declaree non è un capolavoro, pecca di alcuni artifici di troppo (la corsa nei corridoi dell’ospedale, ripresa da troppe angolazioni diverse, tenta di ricorrere al facile climax) ma è il genere di film a cui dovrebbe tendere un giovane cineasta; per la genuinità della sua autrice, che lo gira con una umilissima fotocamera Canon, per la fierezza e la coerenza con cui ha affrontato l’argomento, e quell’amore per il cinema che ad ogni minuto percepiamo, in grado di sbaragliare ogni difficoltà. Sono tratti che piacciono ai Cineuforici, e idealmente ci schieriamo al fianco di Valerie Donzelli nella sua guerra.

Stefano Uboldi
  • http://www.blogger.com/profile/08463041258958391271 bradipo

    complimenti per il blog che ho scoperto stamane curiosando qua e là…condivido in larga parte la tua analisi.Ti dirò che personalmente ogni volta che vedo un bambino che soffre , beh è una cosa che mi annienta. E lo stesso tipo di sensazione ho avuto sapendo che questo film è tratto da una sorta di diario di bordo della malattia. Ero preparato ad altro: invece è un film su un amore messo a dura prova dalla malattia e comunque sulla gioia di vivere a prescindere. Strano vedere genitori che si vanno a divertire con il figlio in quelle condizioni eppure la Donzelli riesce a farla sembrare la cosa più naturale del mondo.Sta qui secondo me la sua grande bravura.

  • http://www.blogger.com/profile/09993226958393520486 Marco Goi (Cannibal Kid)

    per me gli artifici sono quel qualcosa in più che lo rendono davvero particolare e stupendo.
    in ogni caso, valerie donzelli nuova idola donzella del cinema francese (e mondiale)! :)

  • http://www.blogger.com/profile/11347254217489974262 Stefano

    Grazie! Adesso devo assolutamente vedere La Reine Des Pommes…

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