Mary and Max

Mary and Max

(Mary and Max, Australia/UK 2009, 90 min., col./BN, animazione)

 

E’ possibile un’amicizia per corrispondenza? Da Mary and Max sembra uscire una risposta affermativa.
La vita anonima di Mary, una bambina australiana molto timida e solitaria, cambia decisamente dopo l’invio di una sua lettera a New York, ad una persona sconosciuta con lo scopo di stringere amicizia. Bruttina, con una voglia sulla fronte, con una madre alcolizzata e un padre amante della tassidermia, Mary non ha amici.
Il destinatario della lettera è Max: un uomo ebreo sulla quarantina, obeso e affetto dalla sindrome di Asperges, nessun amico se non qualche animale domestico.
I due si intendono a meraviglia, nonostante la differenza di età. La semplicità di Max, dovuta alla malattia, va di pari passo infatti con la leggerezza dei pensieri che solo i bambini possono avere. Tutto procede a meraviglia fino a quando Mary non diventa adulta…
Mary and Max, di Adam Elliot, è una piccola perla dell’animazione in stop motion. Si tratta di un lavoro importante per ciò che riguarda l’animazione (anche se non tutti i personaggi mi hanno convinto) e la cura dei dettagli: se, infatti, Mary vive in un mondo di fantasia pieno di colori, Max, invece, soccombe nel grigiore newyorkese (fatta eccezione per il batuffolo di tessuto rosso regalato da Mary).
Il film non convince però, a mio avviso, a livello della storia anche se ispirata da un fatto realmente accaduto. Le coincidenze della vita dei due protagonisti, per l’appunto, non raggiungono lo scopo di raccontare una favola moderna, piuttosto quello di esagerare il tutto arrivando molto spesso all’assurdo. Buona la musica, la cura dei dettagli e la parte iniziale del film, poco sufficiente, invece, dal momento del litigio dei due personaggi principali fino alla fine.

Mattia Giannone