Black Movie 2015: terzo giorno
HILL OF FREEDOM (Hong Sangsoo, Cor. del Sud 2014, 66 min.)
La ripetizione all’infinito della tematica del triangolo amoroso, non sembra stancare il regista Hong Sangsoo e, possiamo dirlo, neanche lo spettatore. Questo, ormai, ogni qualvolta si siede in sala in attesa della proiezione di uno dei suoi nuovi film, si diverte a cercare tutte le variazioni del tema. Hill of Freedom incanta. La struttura “a lettere sparse” (vedere per scoprire), così come l’incontro di culture differenti (quella giapponese e quella coreana) grazie all’ausilio di un inglese più che biascicato.
ANOTHER YEAR (O. Bychkova, Rus. 2014, 107 min.)
Il film della Bychkova delude. La delusione nasce dall’esemplificazione estrema delle situazione, dei personaggi e dei dialoghi: una successione di cliché. Due giovani appena sposati si amano alla follia. Questo idillio, è destinato a crollare. Lui è un taxista e lei una grafica pubblicitaria. Iniziano ad instaurarsi dei conflitti dovuti proprio all’ambito lavorativo: gelosia, uscite serali e via dicendo. Niente di nuovo sotto il sole a parte un solo dato: gli hipster sono arrivati fino in Russia.
OVER YOUR DEAD BODY (T. Miike, Giap. 2014, 94 min.)
Vita e finzione entrano in conflitto. Coppia nella vita e compagni si scena, i due protagonisti recitano l’opera teatrale più famosa del Giappone: Yotsuya Kaidan. I sospetti della moglie su una presunta relazione del marito con un’altra attrice innesca una spirale angosciante, gore e da incubo che fondono la realtà scenica e quella quotidiana. Miike, dopo una parentesi più mainstream, ritorna al suo cinema regalando allo spettatore delle sequenze magnifiche, quelle teatrali, che entrano in contrasto con quelle più classiche della vita quotidiana. La lotta che ne segue fra questi due mondi è il vero centro d’interesse della pellicola. Da segnalare l’angosciantissima bambola che piange.
MG