Jeff Nichols: Midnight Special

JEFF NICHOLS MIDNIGHT SPECIAL (Usa 2016, 111 min., col., thriller/fantascienza)   Jeff Nichols è l’erede di Spielberg? È la rinascita della fantascienza? Domande che lasciano il tempo che trovano e che non rendono onore a un regista dal percorso cinematografico originalissimo. In un’annata che vede alla ribalta il genere fantascientifico, basti a pensare al successo meritato dell’ottima serie televisiva Stranger Things, la pellicola di Nichols sembra volersi inserire nell’esiguo spazio Continua...

Aleksej Jurevic German: Hard to be a God

ALEKSEJ JUREVIC GERMAN   HARD TO BE A GOD   (Rus. 2013, 177 min., B/N, fantascienza)     “È probabilmente difficile essere un Dio, ma è altrettanto difficile essere uno spettatore, di fronte a questo terrorizzante film di German.” (Umberto Eco) Il lavoro di una vita. Un testamento mai ultimato, se non grazie al figlio. L’empietà dell’uomo messa a nudo in una funambolica esperienza visiva, messa a dura prova dalla quantità di materiale, dal disordine umano e dalla sua Continua...

Christopher Nolan: Interstellar

CHRISTOPHER NOLAN Interstellar (Usa 2014, 166 min., col., fantascienza) Quella di Inception nel 2010 è stata una delle nostre prime recensioni. Dal 2010 Christopher Nolan ha rafforzato la sua fama di regista di culto, realizzando il controverso ultimo capitolo della trilogia di Batman con Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno. Ma è proprio a partire da Inception che è possibile  spiegare la natura, e sottolineare i pregi e i difetti, di Interstellar. In modo abbastanza grezzo (erano gli esordi Continua...

Jonathan Glazer: Under the Skin

JONATHAN GLAZER UNDER THE SKIN (GB 2014, 108 min., col., fantascienza)   Un essere si dispiega sulla Terra a caccia di uomini, come un cacciatore alla ricerca della selvaggina.   Under the Skin è un film importante. Il lavoro di Glazer è uno di quelli che lasciano il segno e che delineano la storia artistica del cinema. Noto ai più per i suoi caratteristici videoclip, il regista esplora le paure umane senza commentarle. Le didascalie o i saggi ridondanti ed esplicativi di chi vuole Continua...

Ari Folman: The Congress

ARI FOLMAN   THE CONGRESS   (Usa 2013, 122 min., col., fantascienza, animazione) Ora basta. È un argomento alla moda, sulla bocca di tutti e che riempie pagine e pagine di parole, ma non se ne può più. Ora che si è preso atto della morte del cinema come si è inteso finora, non si può guardare oltre? Non si mette in dubbio la difficoltà di voltare pagina, ma è necessario compiere questo gesto. The Congress di Ari Folman, invece, piange (di nuovo) sul latte versato. Robin Wright Continua...

Alfonso Cuaron: Gravity

Gravity è un giocattolo colossale. E’ cinema come era stato pensato alle sue origini: intrattenimento e sperimentazione. Il treno in corsa verso il pubblico dei fratelli Lumiere era intrattenimento (la gente pagava il biglietto per comprare un’esperienza sensoriale, non certo per dilungarsi in riflessioni filosofiche) e sperimentazione (lo studio, agli antipodi, di quello che il cinema era in grado di “fare”).

Shane Carruth: Upstream Color

Se il cervello dello spettatore si era fuso di fronte all’opera prima di Shane Carruth Primer, con Upstream Color esso si ri-solidifica in un’altra forma ben lontana da quella consona per un essere umano.

Shane Carruth: Primer

Mai un viaggio nel tempo è stato espresso in tale maniera. Mai un viaggio nel tempo è stato progettato con un rigore così scientifico da poter sembrare realizzabile. Primer è un vero trip.

Rian Johnson: Looper

Lo stato attuale del sci-fi non è dei più allettanti. Di fatto, niente di nuovo sul fronte della fantascienza, niente che non sia riciclo di vecchi soggetti o codici narrativi; la tendenza contemporanea a recuperare il passato si estende paradossalmente anche al genere del futuro per eccellenza.

Monsters: Gareth Edwards

In attesa dei megapubblicizzati film fantascientifici di settembre (i vari Super 8 e L’alba del pianeta delle scimmie), che ci tempestavano con teaser, spot, trailer e così via, era ovvio che un capolavoro (non ci sono altri termini) come Monsters passasse inosservato.