Joe Wright: Hanna

Una ragazzina (Saoirse Ronan) allevata nella landa finlandese da un ex-agente della CIA (Eric Bana) viene a trovarsi bruscamente a contatto con la società civile, tra il Marocco e la Germania, inseguita da una spietata cacciatrice (Cate Blanchett) per misteriose ragioni.

Migliori film: 2010

Una personalissima lista dei migliori film visti quest'anno: alcuni sono stati girati nel 2009, ma la classifica comprende solo le uscite in Italia durante il 2010. 1) Apichatpong Weerasethakul: LO ZIO BOONMEE CHE SI RICORDA LE VITE PRECEDENTI (ottobre, thailandia) 2) Mario Martone: NOI CREDEVAMO (novembre, Italia) 3) David Fincher: THE SOCIAL NETWORK (novembre, USA) 4) Xavier Beauvois: UOMINI DI DIO (ottobre, Francia) 5) Jose Campanella: IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI (giugno, Continua...

Terrence Malick: The Tree Of Life

Su The Tree Of Life, come su ogni grande opera, si potrebbero scrivere volumi e parlare per ore. Noi non pretendiamo di affrontare un discorso globale su questa pellicola. Dando per scontato un giudizio estremamente positivo sui valori artistici del film e sulla forza cosciente del suo regista, sorvoliamo gli aspetti (seppur centrali e determinanti), filosofico-meditativi dell’opera per concentrarci sul valore strettamente estetico, e soprattutto strutturale, della pellicola.

Olivier Assayas: Carlos

Numeri: Girato in 92 giorni realizzando 330 minuti di pellicola, in 10 paesi di 3 continenti diversi, 8 lingue parlate, con oltre 100 attori e un budget di 18 milioni di dollari. Racconta 20 anni di vicende geopolitiche, in un epoca (anni ’70 e ’80) ricostruita fedelmente grazie a un grandioso lavoro di ricerca e documentazione, attorno a uno dei personaggi più controversi del secolo scorso.

Noah Baumbach: Lo Stravagante Mondo Di Greenberg

L’uomo (o gli uomini) che hanno l’incarico di italianizzare i titoli dei film stranieri dovrebbero licenziarsi, riflettere e redimersi. Perchè non lasciare Greenberg, titolo originale, che spiega letteralmente tutto di questa pellicola? Devono essersi limitati a leggere la trama, o peggio aver sbirciato di sfuggita la locandina.

Paul Haggis: The Next Three Days

Una sorridente famiglia americana si sveglia al mattino, e, neanche il tempo di finire uova e bacon, si ritrova mezza polizia in casa. Mamma viene arrestata perchè ha ucciso il suo capo, tutte le prove portano a lei. Papà (Russel Crowe) non ci crede, e dopo due anni di carcere e appelli anche l’avvocato getta la spugna. Si presentano due strade: accettare il destino della moglie (che tenta nel frattempo il suicidio) o…farla evadere.

James L. Brooks: Come Lo Sai

L’ultima pellicola di James L. Brooks, cineasta brillante ma conosciuto principalmente come creatore (insieme a Matt Groening) dei Simpson, è uscita in concomitanza ed è stata irreversibilmente eclissata da due colossi, “Il Cigno Nero” e “Il Grinta”. E’ un peccato che sia passato così in sordina, non tanto per la qualità dell’opera (che è discutibile), quanto perchè offre uno spunto di riflessione in merito a un genere evergreen che però solo di rado si rinnova: la commedia romantica. Ma prima veniamo al film.

Analisi de “Il Petroliere” di Paul Thomas Anderson

Una vallata della California. Musica ronzante, un continuum implacabile. Picconate. Una miniera d’argento. Poi un martello percussore cade per caso, facendo affiorare fango nero sulla superficie. La miniera diventa un pozzo. Crolla un argano e muore un operaio. Dieci minuti di cinema assoluto, assenza di dialoghi, fredda rappresentazione.

David O. Russell: The Fighter

La storia di due pugili e della loro famiglia. Due fratelli, provenienti dallo stesso ambiente, i quartieri proletari della provincia americana, completamente diversi fra loro: nell’intervista che apre il film, uno di loro dice: “io gioco d’esterno, lui incassa, di’interno”.

Danny Boyle: 127 Ore

Danny Boyle o si ama o si odia. Delle sue opere passate, ci si accorge che ottiene sempre critiche O buone O pessime, quasi mai vie di mezzo.