Giù al Nord

Giù al Nord

(Bienvenue chez les Ch’tis, Francia 2008, 106 min., col., commedia)

Lavorare sulla costa mediterranea francese è il sogno di molti transalpini. Anche Philippe Abrams (Kad Merad), direttore delle poste francesi in un paesino della Provenza, vuole essere trasferito in Costa Azzurra, sotto la pressione della moglie. Dopo essersi finto disabile senza successo per ottenere il trasferimento, per punizione viene spedito in un ufficio postale nell’estremo Nord francese, a Bergues, vicino a Lille, nel paese degli Ch’tis.

Terribilmente prouccupato dal clima e dalla popolazione che dovrà affrontare (anche per le maledicenze che gli vengono inculcate nel suo paese), arriva a Bergues con malavoglia e scoramento. Si renderà presto conto, invece, che gli stereotipi sul Nord sono molto esagerati e che gli abitanti sono in realtà semplici e simpatici.

Questa commedia francese, scritta, diretta e interpretata da Danny Boon e record di incassi nel 2008 in patria, ha sopreso sia il mondo del cinema che il pubblico, il quale ha risposto con un’affluenza pari ad altri tempi. Tanto è stato il successo, che l’Italia si è subito fatta trovare pronta per un remake (stesse scene e storia – anche se capovolta, visto che il direttore delle poste questa volta viene spedito al sud) recentemente nelle sale: Benvenuti al Sud; così come gli Usa non si sono lasciati scappare l’occasione: presto vedremo Will Smith in Welcome to the Sticks. Non solo, ma Giù al Nord – che traduce orribilmente il titolo Bienvenue chez les Ch’tis – ha avuto successo inspiegabilmente anche in Italia, nonostante nella versione originale la pellicola sia giocata sulla diversità di pronunce.

Tornando al film, è da sottolineare l’estrema caratterizzazione di personaggi e dei cliché, anche se a tratti il tutto risulta fastidioso, perchè l’esagerazione porta spesso al ridicolo.

Ad ogni modo, qualche scena strappa più di un sorriso: il protagonista in auto che supera il cartello indicante l’inizio del dipartimento del settentrione, ritrovandosi all’improvviso sotto una pioggia battente, a testimoniare il fatto che il clima in quelle zone non sia dei migliori; oppure quando il protagonista pensa di andare al mangiare al ristorante, mentre si trova in coda all’aperto, per avere delle patatine fritte e una salsiccia (fenomeno tipico del Nord della Francia e del Belgio).

Un film spensierato da sabato sera, in alcuni momenti divertente e in altri troppo esagerato.

Mattia Giannone