Coraline e la porta magica

Coraline e la porta magica

(Coraline, Usa 2009, 100 min., col., animazione/fantastico)

Coraline è una bambina di 11 anni molto curiosa e amante dei giardini. Quando con i genitori, entrambi scrittori di libri botanici, si trasferisce in una nuova casa, non vede l’ora di iniziare a realizzare il suo giardino; purtroppo, però, a causa del cattivo tempo, del padre e della madre che non hanno mai minuti da dedicarle, non riesce a coltivare la sua passione. Costretta a trovare un altro passatempo, decide di curiosare intorno alla casa venendo a conoscenza di straordinari vicini: due attrici in pensione e l’acrobata circense Bobinski. Inoltre incontra un ragazzo eccentrico e logorroico di nome Wybie (la cui nonna è proprietaria della nuova casa di Coraline) e il suo gatto nero. Nonostante tutto Coraline si annoia ancora e decide, pertanto, scoprire ogni angolo dell’abitazione, in compagnia di una bambola a lei molto somigliante regalata dalla nonna di Wybie. Qui scoprirà una porta che la condurrà in un mondo parallelo al suo, dove tutti i suoi desideri vegono esauditi e dove i genitori (con dei bottoni al posto degli occhi) si prendono cura di lei. A questo punto, però, dovrà scegliere in che mondo stare…

Dal “vero” regista di Nightmare Before Christmas (basta guardare il tuorlo d’uovo cotto al tegame dall’Altra Madre di Coraline per capire), Henry Selick, una nuovo racconto in stop-motion per adulti (basato sul racconto di Neil Gaiman) molto efficace, anche se difetta spesso di autocompiacimento. Se la parte iniziale, infatti, risulta particolarmente gradita – anche per la meravigliosa cura dei dettagli -, la seconda parte, invece, non convince del tutto.

L’ingarbugliamento futile della trama e l’inserimento eccessivo di novità, meravigliano sì lo spettatore, ma non positivamente; si pensa sempre: “ah, credevo stesse finendo!”. Insomma, il regista avrebbe potuto far durare Coraline e la porta magica un quarto d’ora di meno e nessuno, penso, si sarebbe offeso.

Il gatto di Wybie, inoltre, come mi è stato fatto notare, ricorda troppo lo Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie. Non solo per il suo fare enigmatico, ma addirittura per le movenze e le pose che assume! Va bene strizzare l’occhio ad altri autori, ma quasi a copiarli mi pare eccessivo.

Nonostante la mia critica un po’ dura, nel complesso si tratta di un buon film: gradevole, bizzarro e spensierato.

Piccola curiosità: Coraline e la porta magica è stato il primo film d’animazione in stop-motion a essere girato in stereoscopia, ossia con una doppia fotocamera digitale per la visione in 3D.

Mattia Giannone

  • http://www.blogger.com/profile/03883732463735815352 Soliloqui in mare aperto

    io l’ho trovato geniale. Sarà anche che sono uno smodato fan di Gaiman e Selick e quindi il mio è un giudizio di parte, ma questo film mi ha davvero colpito ^^