The Blues Brothers

The Blues Brothers

(USA 1980, 130 min -versione estesa 148 min-, col., commedia d’azione/musical)

Due fratelli, una sola passione: la musica! Si potrebbe riassumere la trama del film con queste semplici parole, ma non si renderebbe giustizia a un capolavoro assoluto.

Accolto freddamente dalla critica americana, The Blues Brothers riuscì negli anni successivi alla sua realizzazione (1980) a ritagliarsi un posto privilegiato nella storia del cinema, anche grazie al successo che riscosse in Europa.

Nato dalla genialità creativa di Dan Aykroyd e dalla capacità di sintesi di John Landis (la sceneggiatura iniziale prevedeva 324 pagine!), il film racconta la storia di quei fratelli Blues –John Belushi e lo stesso Dan Aykroyd – comparsi sulla scena del SNL il 22 aprile 1978. Grazie al successo riscosso al botteghino di Animal House (1978), i produttori non ci pensarono due volte ad affidare ancora una volta la regia nelle mani di John Landis. I soldi spesi furono parecchi, ma penso che alla fine ne sia valsa la pena.

La storia in sé è semplice, ma sono gli attori, la musica e le battute che rendono questa pellicola speciale. Due ragazzi decidono di rimettere insieme la loro vecchia Blues Band e raccogliere 5000 dollari necessari per salvare l’orfanotrofio cattolico della loro infanzia. Joliet Jake (John Belushi) e Elwood Blues (Dan Aykroyd), a questo punto «in missione per conto di Dio», convincono nelle esilaranti e ormai celebri scene del film, gli ormai ex membri della band a ritornare insieme per la buona causa. Inseguiti dalla polizia, dai nazisti dell’Illinois, dalla ex fidanzata di Jake abbandonata sull’altare (Carrie Fisher) e da un gruppo country, i due riusciranno a rimettere insieme la banda e a guadagnare i soldi necessari per salvare l’orfanotrofio.

Non si può non parlare del ruolo della musica blues in questo film. Interpretata magistralmente dalla Blues Brothers Band, da Jake, Elwood e dai vari artisti, essa funge da perno nel film: da She Caught to Katy a Jailhouse Rock, passando dalla classica Everybody Needs Somebody To Love al Theme From Rawhide, si è di fronte a una colonna sonora senza precedenti. Se il film, nonostante la sua durata, è da considerarsi come una pellicola “veloce”, il merito è tutto del blues che fa accelerare il tempo senza eccessi (a differenza di molti film musicali), grazie anche alla scelta degli attori. Non a caso allora i vari personaggi della pellicola sono interpretati da stelle della musica del calibro di Aretha Franklin, Ray Charles, Cab Calloway, James Brown e John Lee Hooker.

Un discorso a parte lo merita John Belushi: memorabile, ma non al cento per cento. Travolto dalla cocaina, non fu in grado di esprimere al massimo la potenza della sua comicità fisica. Una delle scene più belle della pellicola rimane comunque quella in cui Jake, in ginocchio nel fango dopo il concerto, si toglie i rigorosi Ray Ban neri, e con un paio di movimenti di sopracciglia e una raffica di scuse improbabili, chiede “perdono” alla sua ex fidanzata. Questo era il vero John Belushi!

Mattia Giannone