Jeff Nichols: Midnight Special

JEFF NICHOLS MIDNIGHT SPECIAL (Usa 2016, 111 min., col., thriller/fantascienza)   Jeff Nichols è l’erede di Spielberg? È la rinascita della fantascienza? Domande che lasciano il tempo che trovano e che non rendono onore a un regista dal percorso cinematografico originalissimo. In un’annata che vede alla ribalta il genere fantascientifico, basti a pensare al successo meritato dell’ottima serie televisiva Stranger Things, la pellicola di Nichols sembra volersi inserire nell’esiguo spazio Continua...

Ana Lily Amirpour: A Girl Walks Home Alone at Night

ANA LILY AMIRPOUR A Girl Walks Home Alone At Night (USA 2014, 99 min., b/n, horror/drammatico) Ana Lily Amirpour, classe 1980, è una regista americana di origini iraniane. Il suo film d'esordio, parlato in Farsi e ambientato in un Iran immaginario, non ha in realtà niente a che fare con l'Iran, se non con l'Iran che esiste nella mente della regista. In che filone si colloca A Girl Walks Home Alone at Night? Di certo in una tendenza ultra-derivativa e ultra-citazionista che negli ultimi anni sembra Continua...

Nicolas Winding Refn: The Neon Demon

NICOLAS WINDING REFN The Neon Demon (Fra/Usa/Danimarca 2016, 117 min., col., horror) Una ragazza arriva a Los Angeles per sfondare come modella, ma si troverà ad affrontare l'invidia delle colleghe... Ma ha mai avuto senso affrontare il cinema di Nicols Winding Refn attraverso la trama dei suoi film? Così come per Solo Dio Perdona, è indispensabile proporre una lettura che vada oltre il suo contenuto. Se qualche traccia di sceneggiatura, trama o qualsiasi "polpa" contenutistica era Continua...

Denis Villeneuve: Sicario

DENIS VILLENEUVE Sicario (USA 2015, 121 min., col., thriller/drammatico) Abbiamo lasciato Denis Villeneuve con Prisoners, e nel tempo trascorso il regista canadese ha confezionato due film: uno, inedito in Italia, Enemy -un thriller psicologico -, e un altro, Sicario, che ha goduto di maggiore visibilità grazie alla risonanza del festival di Cannes, e grazie a un proseguimento nei sentieri del più spettacolare public-friendly genere thriller, iniziato, appunto, con Prisoners. Se, stando alla Continua...

Michael Mann: Blackhat

MICHAEL MANN Blackhat (Usa 2015, 132 min., col., thriller) Dopo settimane di critiche contrastanti, scrivere qualcosa di originale o almeno di sensato sull'ultimo film di Michael Mann sembra un'operazione impossibile, soprattutto considerando che sul nostro sito ancora non c'eravamo imbattuti nell'articolato discorso che si genera attorno al suo cinema. Oltre che vasto e complesso, il discorso su Mann è soprattutto delicato, perchè pochi altri registi negli ultimi anni hanno saputo dividere Continua...

David Fincher: L’Amore Bugiardo – Gone Girl

DAVID FINCHER L'Amore Bugiardo - Gone Girl (Usa 2014, 149 min., col., thriller) E' con questo film che David Fincher dimostra di essere il miglior regista di trasposizioni cinematografiche in circolazione. In Gone Girl distilla nuovamente da un best-seller un grande film personale, un'opera perfettamente coerente con il proprio percorso cinematografico. Naturale che un romanzo come quello di Gillian Flynn calzasse a pennello con la poetica e le ambizioni di un regista che ha fatto dei meccanismi Continua...

Dan Gilroy: Lo Sciacallo

DAN GILROY Lo Sciacallo (Usa 2014, 117 min., thriller) Notevole l'esordio di Dan Gilroy, sceneggiatore passato alla regia. Il suo Lo Sciacallo è un thriller forte per ritmo e forma. L'opera, che già di suo è ricca di spunti teorici, trova il maggior punto di interesse ruotando intorno al personaggio interpretato da Jake Gyllenhall, Louis Bloom: un villain efficace come non se ne vedeva da tempo. Un personaggio leggibile su diversi livelli: dal più superficiale, quello di anti-eroe in un Continua...

Paul Schrader: The Canyons

A quanto pare The Canyons, il nuovo film di Paul Schrader, o si ama o si odia. Se si resta in superficie, si corre il rischio di odiarlo, mentre se ci si sprofonda al suo interno, per mezzo di una riflessione sui media, si corre il rischio di amarlo.

Denis Villeneuve: Prisoners

Affascinato dall’aumentare della tensione che si crea, in America, tra individuo e istituzioni, il canadese Denis Villeneuve offre la sua personale visione del sotto-genere thriller targato “parenti giustizieri”, che a Hollywood negli ultimi dieci anni ha riscosso un certo successo, nel bene (Mystic River) e nel male (i due Taken). Se nei film citati i protagonisti erano in qualche modo speciali, che fossero ex-carcerati (Penn) o ex-agenti della CIA (Neeson), in Prisoners l’attenzione è posta sull’everyman di periferia, Keller Dover, interpretato da Hugh “Wolverine” Jackman. E più che su una banale resa dei conti, la narrazione si avvita attorno alla degenerazione di un idea, squisitamente americana, di fiducia in sè stessi, che porta l’uomo di sani principi a rapire e torturare (Guantanamo non è lontana); mentre lentamente l’attenzione viene indirizzata più sulla disperazione della vittima (o carnefice?) che sul caso in sè.

Brian De Palma: Passion

De Palma sta seguendo un percorso analogo a quello di Coppola: dall’euforia delle major americane al cinema indipendente. Ha voltato le spalle all’industria, anche perché non c’è più spazio per film adulti nel cinema hollywoodiano.