Laszlò Nemes: Il Figlio di Saul

LASZLO' NEMES Il Figlio di Saul (Ungheria 2015, 107 min., col., drammatico) Perchè girarci attorno con inutili preamboli? Il Figlio di Saul è una pellicola incredibile. Non si può non rimanere sbalorditi di fronte alla macchina visiva e suggestiva del 39enne regista ungherese Laszlò Nemes: una chiarezza d'intenti e una freschezza innovativa che fanno di Il Figlio di Saul uno degli esordi più sconvolgenti degli ultimi anni. Il Figlio di Saul è un film sull'Olocausto. E qui torniamo Continua...

Todd Haynes: Carol

TODD HAYNES Carol (Usa 2015, 118 min., col., drammatico) Ha scritto il critico Pietro Bianchi, in un vecchio libro che custodisco gelosamente, che un'opera cinematografica è "classica" quando ci fa sembrare nuova qualche antica passione in quel dominio del cuore che sembrava da lungo tempo conosciuto ed esplorato in ogni parte; e quando è dotata di uno stile personale ma facile, che sembri antico ma che sia modernissimo, le cui eventuali novità tecniche siano facilmente accessibili a tutti. Continua...

Aleksandr Sokurov: Francofonia

ALEKSANDR SOKUROV Francofonia (Francia/Germania 2015, col., drammatico/storico) Non si sa da dove iniziare l'elogio di Aleksandr Sokurov. Abbiamo detto, a Venezia, che il valore cinematografico e intellettuale di Francofonia è incalcolabile, e lo ribadiamo ora che, per qualche miracolo della distribuzione, è uscito nelle sale italiane. Ci si sentiva piccoli di fronte al Faust, pellicola che è stata, per questa nostra dis-avventura nella critica cinematografica, visione assoluta e seminale Continua...

Dietrich Bruggermann: Le Stazioni della Fede

Dietrich Bruggermann Le Stazioni della Fede (Germania 2014, 107 min., col., drammatico)   Nell'arte cristiana le Stazioni della Fede, corrispondenti alla Via Crucis, sono una serie di episodi che ripercorrono la Passione di Cristo. Esse sono 14, generalmente rappresentate da dipinti e sculture. Dietrich Bruggermann, classe 1976, costruisce il suo film d'esordio suddividendo in 14 capitoli la storia di una adolescente nel suo percorso, progressivamente estremo, di devozione religiosa. Continua...

Yorgos Lanthimos: The Lobster

YORGOS LANTHIMOS The Lobster (Grecia/Regno Unito 2015, 118 min., col., drammatico/surreale) "Il punto di partenza non è stato quello di raccontare una storia, ma una situazione, una condizione che ho osservato. Perciò ho iniziato a esplorare quella situazione, quel sistema composto da tutte le cose che diamo per scontate: come le regole che rispettiamo e di cui non ci interroghiamo; il modo in cui veniamo educati..." (Y. Lanthimos, intervista rilasciata su Sight & Sound) Nel corso Continua...

Christian Petzold: Il segreto del suo volto

CHRISTIAN PETZOLD Il segreto del suo volto (Phoenix. Germania 2014, 98 min., col., drammatico) Per il recensore scrivere di Il Segreto del suo volto (lo chiameremo col suo titolo più indicativo, Phoenix) è un vero piacere: questo è cinema al suo grado più ineffabile e sostanzioso, problematico e ricco di rimandi e associazioni. La sensazione, durante e dopo la visione, è quella di un film che si apre lentamente, che dipana la nebbia senza mai davvero svelarsi, tanto più arduo da ricostruire Continua...

Denis Villeneuve: Sicario

DENIS VILLENEUVE Sicario (USA 2015, 121 min., col., thriller/drammatico) Abbiamo lasciato Denis Villeneuve con Prisoners, e nel tempo trascorso il regista canadese ha confezionato due film: uno, inedito in Italia, Enemy -un thriller psicologico -, e un altro, Sicario, che ha goduto di maggiore visibilità grazie alla risonanza del festival di Cannes, e grazie a un proseguimento nei sentieri del più spettacolare public-friendly genere thriller, iniziato, appunto, con Prisoners. Se, stando alla Continua...

Jacques Audiard: Dheepan

JACQUES AUDIARD DHEEPAN (Fr. 2015, col., 109 min., drammatico) Uscire dal cinema e porsi parecchie domande sull’ultimo film di Jacques Audiard, vincitore della Palma d’Oro a Cannes, è alquanto lecito. Esageriamo: se non avesse vinto la competizione, Dheepan passerebbe inosservato e, forse, non sarebbe recensito da I Cineuforici. Probabilmente è un problema di chi scrive questa recensione, ma il film di Audiard non è chiaro. Dove vuole andare a parare? Non si capisce se vuole realizzare Continua...

Bennett Miller: Foxcatcher

BENNETT MILLER Foxcather (Usa 2014, 134 min., col., drammatico) In concorso sulla croisette l'anno scorso, insieme allo straordinario post-western di The Homesman, c'era un altro film americano: Foxcatcher di Bennett Miller, regista di quel Moneyball-L'Arte di Vincere che da queste parti divise non poco (stroncato senza pietà da Mattia, salvato dal sottoscritto come deviazione dallo standard di film hollywoodiano). The Homesman, pur ambientato nei tempi e nei luoghi della Frontiera, è una Continua...

Damien Chazelle: Whiplash

DAMIEN CHAZELLE Whiplash (USA 2014, 125 min., col., drammatico) Dal calderone Sundance, dove ha vinto premi sia di pubblico che di critica, arriva in Italia questo Whiplash, accolto anche su questa sponda dell'Atlantico con grande entusiasmo. L'entusiasmo è comprensibile: l'opera del giovane Damien Chazelle è una esperienza cinematografica-musicale di grande effetto. Se c'è qualcosa che ricorderemo tra 10 anni di Whiplash, saranno le scene isteriche alla Sergente Hartman di Simmons e Continua...