Martin Scorsese: Boardwalk Empire

Il nostro blog cinefilo si occupa principalmente di lungometraggi. Se però un regista come Martin Scorsese produce e dirige (l’episodio pilota almeno) di un serial televisivo, con un’attore protagonista del calibro di Steve Buscemi, direi che si può fare un’eccezione. Parlo di “Boardwalk Empire”, appena giunto in Italia dagli Stati Uniti.

Clint Eastwood: Hereafter

Hereafter comincia con una sequenza grandiosa ma essenziale: la rappresentazione dello tsunami del 2004, che sembra uscita da un film di Spielberg, peraltro qui in veste di produttore. Non si tratta però di una concessione facile al cinema degli effetti speciali, anche perchè è l’unica scena spettacolare in più di due ore. Hereafter, infatti, è un film domestico, girato soprattutto in interni, lento e riflessivo.

Juan Jose Campanella: Il Segreto Dei Suoi Occhi

C’è una scena, in “Il segreto dei suoi occhi”, che da sola vale il prezzo del biglietto.

Nel ristretto spazio di un ascensore un criminale carica la sua pistola. Si prepara ad eliminare il prossimo dissidente del regime argentino. Quello degli anni ’70, di Isabel Pèron, dei primi desaparecidos. E’ appena stato arrestato: ma poco importa se è un sadico stupratore e assassino, è un’arma dello Stato, e viene rilasciato subito dopo l’arresto. Insieme a lui nell’ascensore, protagonisti del film, i suoi inseguitori impotenti e ammutoliti: Benjamin Esposito e il suo capo, Irene Menendez.

Florian Henckel Von Donnersmarck: The Tourist

Dopo aver visto questo film, si fatica a credere che il regista in questione abbia il nome chilometrico di Von Donnersmarck. Sa tanto di commissione ad hoc quella affibiata a un autore che ci ha regalato un’opera straordinaria, “Le vite degli altri”, forse per la sua dimesticatezza con argomenti come l’appostamento, l’intercettazione, la sorveglianza…l’invasione dell’intimità.

David Fincher: The Social Network

“Il curioso caso di Benjamin Button” è sembrato (soprattutto per gli appassionati di David Fincher) il clamoroso rammollimento di un regista forte, non particolarmente innovativo o geniale, ma sempre capace di risucchiare lo spettatore in opere altrettanto forti e decise.

Billy Wilder: Viale Del Tramonto

Un film può essere vecchio, datato, moderno o recente; però non è detto che un film recente sia necessariamente moderno..così come un’opera datata non dev’essere per forza vecchia. Il tempo consuma una pellicola, e lo spirito contenuta in essa può fare lo stesso, sgretolandosi parimente al cambiamento inevitabile di mode e idee.. o non invecchiare mai.

Christopher Nolan: Inception

Il “film dell’anno” meritava un’altra recensione sul blog…d’altronde i siti di cinema stanno riversando fiumi di inchiostro, anzi di bit, sull’ultima opera di Christopher Nolan.

Andrej Tarkovskij: Stalker

Questa recensione è un tributo personale all’opera di Tarkovskij, non ha l’ambizione di spiegare o interpretare un’opera tanto complessa, che richiederebbe libri e settimane di ricerca..Le rigide restrizioni e il controllo della cultura in Unione Sovietica non hanno impedito al cinema russo di esprimersi in vera forma d’arte moderna come è successo dal “nostro” lato della cortina di ferro. Sarebbe magnifico confrontare il nostro e il loro modo di fare e vedere film, ma credo ci vorrebbe una vita.