I video del sabato: Floria Sigismondi, Sigur Ròs, Daniel Wolfe, Jack Gyllenhaal, The Shoes…

E’ chiaro come il mondo della settima arte risenta in modo sempre più marcato delle influenze, degli stili e delle novità proposte dalla videomusica. Se il videoclip è nato come forma di promozione dei singoli, si è imposto nei ’90 come vero e proprio laboratorio creativo di cinematografia, una “palestra” per giovani registi, e infine nei ’00 alcuni lo hanno quasi elevato a forma d’arte. Raccogliamo ora i frutti di questo percorso: soprattutto gli ultimi anni sono stati ricchissimi di produzioni straordinarie e coinvolgenti.

Da patologico video-dipendente, mi sembra doveroso affrontare questa sezione in modo continuativo pubblicando ogni sabato una specie di “rubrica virtuale” dei Cineuforici, con 2 squisiti video da gustare nel weekend. Possibilmente uno “classico” e uno “attuale” (ultimi 2-3 anni).
Ribadisco che pubblicherò solo video interessanti dal punto di vista “cinematografico”, perciò ignorerò COMPLETAMENTE il lato musicale (potrei pubblicare musicaccia orrenda, a patto che sia accompagnata da un video interessante!).
Floria Sigismondi: Sigur Ròs – Untitled (2003)
Floria Sigismondi è italiana naturalizzata canadese. Una delle registe più richieste del mondo musicale, ha lavorato con un sacco di “pezzi grossi” da David Bowie ai Cure ai White Stripes, puntando sempre su opere sorprendenti e disarmanti; è una specialista degli effetti di luce e dei “fuori fuoco” utilizzati con lo scopo di mettere a disagio gli spettatori. Il video realizzato con i Sigur Ros è il suo più bello, forse perché meno elegante/raffinato del solito, ma molto onirico e visionario.
Un gruppo di bambini è sottoposto a controlli medici. Atmosfera morbosa. Vengono muniti di maschere antigas. In realtà i bambini stanno solo uscendo a giocare all’aperto. Ma fuori è tutto distrutto, come dopo un olocausto nucleare. La gioia dei bambini contrasta con l’ambiente circostante.
Delicato e inquietante. Un video di rara efficacia che è tutt’uno con le note dolenti dei Sigur Ròs.


Daniel Wolfe: The Shoes – Time To Dance (2012)

 
Facciamo una semplice addizione:
1 grande band francese +
1 regista acclamato +
1 giovane e ottimo attore hollywoodiano =
1 video immenso.
Perché guardare 2 ore di film quando si possono ottenere le stesse sensazioni in 8 minuti? Il regista Daniel Wolfe ha creato un’opera (la chiameremo opera, videoclip in questo caso è veramente riduttivo) che non ha niente da invidiare al grande schermo. C’è una narrazione coinvolgente; c’è una mdp a mano magnetica e vorticosa; c’è la fusione di più generi (horror, psicologico, dramma sociale); soprattutto, un grande attore, Jack Gyllenhaal, nella sua migliore performance dai tempi di Donnie Darko.
Disturbante e capace di una carica visiva inusitata, la storia vede il protagonista compiere efferati omicidi in una Londra gelida e annebbiata da fumi di alcool e droga. I massacri si fondono con la vita del protagonista su diversi livelli temporali, tanto che siamo incerti se quello cui assistiamo avviene davvero o è solo frutto della sua fantasia perversa.  Il piglio è assolutamente cinematografico, ti senti risucchiato negli avvenimenti come in un grande thriller. In questo caso, il video non è semplice trasposizione in immagini della musica ma ne diventa indipendente, senza però slegarsi da essa: senza la musica ciò che vediamo non avrebbe senso e non sarebbe così efficace senza le pause alternate alle esplosioni adrenaliniche che alternano il brano.
Non so se si è capito, ma…quanto non è bello stò video?

Stefano Uboldi