Primo film dei fratelli più conosciuti del cinema.
Marty (Dan Hedaya), sospetta che la moglie (Frances McDormand) lo tradisca. Decide di ingaggiare un inquietante investigatore privato (M. Emmet Walsh) per scoprire la verità. In effetti, la consorte lo tradisce con Ray (John Getz), il quale lavora nello stesso bar gestito da Marty.
Scoperta la verità, il marito chiede senza scrupoli all’investigatore di uccidere i due piccioncini in cambio di parecchi dollari. La situazione però, come ogni film dei Coen che si rispetti, si complica e nulla va come previsto…
Incredibile opera prima dei due fratelli, capaci di strizzare l’occhio abilmente e senza esagerazioni ai grandi del cinema, fra cui Alfred Hitchcock. Dal maestro, infatti, prendono alcuni spunti, ma stravolgendoli completamente a loro piacimento.
Si pensi all’importanza degli oggetti nei film di Hitchcock. In Notorius, ad esempio, l’ “oggetto” in questione sono delle chiavi, necessarie per il proseguio della pellicola. I fratelli Coen, riprendono sì l’oggetto hitchcockiano, ma lo allontano dallo svolgimento dell’azione. L’accendino dimenticato dall’investigatore sulla scrivania di Marty, potrebbe essere la chiave di volta di tutto il film per risolvere il giallo, ma i personaggi non se ne avvedono e addirittura non lo trovano.
L’insistenza dei Coen sull’oggetto-accendino, non fa allora avanzare la storia (come nel caso delle chiavi di Notorius) e non aiuta i protagonisti, i quali anzi girano in tondo attorno a ciò che doveva essere un lavoro semplice, del “sangue facile”.