La strana avventura di Mabel

(Mabel’s Strange Predicament, Usa 1914, 10 min., B/N, muto, comico)

Regia: Henry Lehrman e Mack Sennett
Sceneggiatura: Henry Lehrman
Produttore: Mack Sennett (Keystone)

Interpreti e personaggi:
Charlie Chaplin: il vagabondo
Mabel Normand: Mabel
Harry McCoy: l’amante
Chester Conklin: il marito
Alice Davenport: la moglie
Hank Mann
Al St. John

Sempre nei panni del vagabondo, Charlie Chaplin è protagonista di questo cortometraggio più maturo dei precedenti.
In questo caso, Charlot si trova ad affrontare dei fraintendimenti coniugali in un albergo. Dopo la prima sequenza in cui il vagabondo, leggermente alterato dall’alcol, tenta invano di sedersi e di corteggiare qualche signora dell’albergo, la storia si snoda proprio sul rapporto che Chaplin tenta di intrattenere con una delle ragazze, di nome Mabel, accompagnata da un cane. Spaventata e in pigiama, questa si rifugia sotto il letto di una coppia di un’altra stanza dell’albergo. Scoperta dall’ospite della camera, la situazione precipita. Subito dopo, infatti, entra in stanza la moglie che, credendo ad un adulterio da parte del marito, inizia con esso a litigare vivacemente. La ragazza, a questo punto, si dirige verso il corridoio dove incontra di nuovo Charlot. Per nulla intimidito dalla presenza dell’amante di Mabel, che nel frattempo è giunto sul luogo, continua a corteggiarla. Inevitabile la litigata finale fra il vagabondo e il marito.
Nonostante la storia sia più avvincente rispetto ai precedenti cortometraggi, non si può fare a meno di notare – anche grazie all’aiuto della sua autobiografia – il “blocco creativo” imposto dal regista e dal produttore, al quale Chaplin deve sottostare.

Mattia Giannone